Data: 11/01/2013 10:00:00 - Autore: L.V.
Avv.ssa Ana Fernández Gil - In questo articolo andremo ad analizzare maggiomente da vicino diverse tipologie di strutture per il trasporto e la movimentazione delle merci, vale a dire, il retroporto, il terminal multimodale e la zona di attività logistica, prendendoli separatemente in considerazione per evidenziarne le singole peculiarità. Con il termine di retroporto, ci si riferisce generalmente ad un terminal di tipo intermodale destinato alla merce, che è situato generalmente in una località che si trova nelle prossimità di un porto marittimo, nei pressi della quale sia anche poi presente una area con il modello intermodale di trasporto, comprendendente le due modalità stradale e ferroviaria, e spesso anche aree di altro tipo, con funzioni di distribuzione, servizi di raccolta e via dicendo. Nel caso del retroporto di Madrid, che peraltro è indicato come Territorio doganale marittimo, si verifica un caso in cui l'infrastruttura di dogana di tipo marittimo è interna al territorio dell'Unione Europea, divenendo una sorta di prosecuzione del porto marittimo presente in città. L'Agenzia delle Entrate locale ha sviluppato i mezzi telematici per agevolare decisamente l'adempimento delle pratiche, favorendo la semplificazione nella gestione delle documentazioni adoperate dagli operatori del settore. Il terminal multimodale, conosciuto anche come piattaforma logistica multimodale, è invece una struttura equipaggiata per il trasporto e la movimentazione delle unità di trasporto intermodale, dove queste ultime vengono spostate da una modalità all'altra e, in alcuni porti, esistono delle zone riservate come dei terminal con container dove un operatore gode di un'esclusiva per operare, ottenuta attraverso concessione governativa. Questa piattaforma è solitamente contraddistinta da una maggior complessità e completezza operativa, con parecchie aree funzionali, dove si integrano solitamente strutture ferroviarie e stradali, strutture logistiche e servizi particolarmente specializzati. In conclusione, invece, la zona di attività logistiche sono vincolate ai porti, dove si trovano attività logistiche di secondo e terzo livello, che sono contraddistinte generalmente da un'attenzione particolare alle merci mosse per via marittima. L'installazione di queste ultime, in genere, avviene per rispondere a delle necessità di movimentazione e distribuzione delle merci marittime, attraverso tutte le zone dell'hinterland portuario. I porti, che rappresentano il punto di separazione modale e della concentrazione dei traffici, si pongono come location dove vengono offerti servizi a valore aggiunto. Le zone di attività logistiche si pongono quindi come alternativa a quella concezione del trasporto in cui la distribuzione europea si concentra all'interno di un numero limitato di centri e di vie commerciali. Le zone di attività logistiche portuali, in qualità di piattaforme logistiche specializzate in modo particolare sull'import-export, debbono certamente poter far affidamento su condizioni ottimali per quanto riguarda i servizi accessori a valore aggiunto, che rappresentano certamente un importante fattore di competitività. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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