Data: 21/01/2013 12:00:00 - Autore: N.R.
Il principio secondo cui il coniuge obbligato a versare il mantenimento deve garantire all'altro lo stesso tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, si scontra con la realtà dei fatti.
E' più che evidente, infatti, che dopo il crac matrimoniale le spese aumentano sensibilmente ed il tenore di vita si riduce: raddoppiano le bollette dell'acqua, della luce e del gas, si pagano due canoni Rai, doppio affitto etc... Insomma, per chi no lo sapesse, due case costano più di una sola! Senza dire poi che si si va in vacanza da soli si paga il supplemento single e l'elenco potrebbe continuare.

In questo contesto, se l'ex marito dovesse garantire alla moglie lo stesso tenore di vita goduto in passato inevitabilmente si troverebbe lui solo a dover stringere la cinghia.

Proprio per venire incontro al uno dei tanti padri separati che non ce la fa a sbarcare il lunario dovendo far fronte all'improvviso aumento delle sue spese mensili, la Corte d'Appello d'Ancona ha ridotto l'assegno di mantenimento ad una ex moglie proprio sul rilievo che dopo la separazione le spese erano aumentate. Insomma se dopo la separazione si riduce il tenore di vita questo deve valere per entrambi.

Con la sentenza in questione (n.672/2012) la Corte ha ridotto da 700 a 500 Euro l'assegno di mantenimento che precedentemente il tribunale aveva posto a carico dell'ex marito che ha quindi proposto appello evidenziando che lo stipendio mensile, decurtato dell'assegno di mantenimento fissato dal primo giudice, non gli consentiva di arrivare a fine mese.

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