Data: 27/01/2013 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
Caro Zibaldone, confidando che un temibile Monti-bis non gli appioppi una ingiusta tassa sul nome di battesimo, Gino Michele Domenico ARNONE ai miei occhi � uno dei pi� promettenti giuristi di una nuova generazione che si sta formando in Italia, malgrado i pesanti dazi d'ingresso che i giovani scontano; quegli stessi dazi cos� lucidamente delineati da Marco Bona in un recente saggio pubblicato il 19 gennaio 2013 da Altalex in tema di riforma forense "Under 50 penalizzati da logiche logore, vessatorie e masochistiche". Certo, se il prossimo contributo lo d� a queste colonne virtuali, gli regalo un pettine (a me non serve, � nuovo: non l'ho mai usato al pari dell'ombrello, odiando ambo gli oggetti). Dalla ex DDR � avvenuta la fortunosa acquisizione di Gino Arnone, che ha gi� sciorinato, con successo sposato ad umilt�, un mucchio di cose significative nei suoi nemmeno trent'anni cominciati nella citt� di Magdeburgo, da dove il padre, poco prima del crollo del Muro di Berlino, decise di trasferirsi in Italia, suo Paese d'origine. La storia del mondo con i suoi epocali cambiamenti s'intreccia ai destini delle persone. Quel che scrive, condivisibile o no, non � mai banale, bens� sempre brillante e colto e scintillante.
Qualche giorno fa, per la precisione il 23 gennaio 2013, compare su Persona & Danno, il quotidiano online diretto da Paolo Cendon, una chicca che vorrei che i miei venticinque lettori di Studio Cataldi leggessero per farsi un'idea di come va il mondo nel dedalo assicurativo. Il titolo originale � "Colpo di frusta, lo zero � una balla!".
Signora anziana, trasportata a bordo di autoveicolo coinvolto in tamponamento stradale. Danno fisico lieve: 4 % di invalidit� permanente, poco pi� che un �colpo di frusta�, come lo chiamerebbe qualcuno. Per la signora comincia la solita trafila. Cure mediche, fisioterapia, certificato di guarigione clinica, perizia medico legale di parte e quindi invio delle raccomandate contenenti le richieste risarcitorie. Di seguito la convocazione a visita medico legale presso il consulente dell'assicurazione e poco dopo l'invio in studio di un assegno bancario davvero ridicolo. Pagate spese mediche e 30 giorni di invalidit� temporanea, 0% di invalidit� permanente (applicato l'art. 32 della legge 27/2012, che subordina il riconoscimento della lesione ad un accertamento strumentale) e nulla a titolo di danno morale e personalizzazione. Totale 1500 � di cui 700 di spese mediche, 240 di perizia medico legale e 495 per i 30 giorni di convalescenza.
Spese legali? Se ne parla solo se si chiude a quelle condizioni. Riscontro l'assegno lamentando l'insufficienza e invitando ad un integrazione. Con sfrontatezza il liquidatore risponde a penna, usando lo stesso fax che gli avevo inviato: �riteniamo l'offerta congrua, Cordiali saluti��.Chiamo cliente e fisso appuntamento. Le spiego, � anziana e ha paura di andare in causa, pensa sia come nei film americani. Prende 500 �/mese di pensione sociale e 1300 � non le sembrano poi tanto male. La tranquillizzo e le dico che dopo la notifica dell'atto la causa potrebbe chiudersi prima della prima udienza. Notifico: una citazione essenziale ma completa, allegate circostanze relative a sofferenza morale e personalizzazione. Quaranta giorni dopo, in prossimit� della prima udienza giunge la chiamata del liquidatore. Discutiamo cortesemente, ognuno fa il suo gioco. Chiudiamo con un'integrazione di � 3.500 che porta il risarcimento ad un totale di � 5.000 tondi tondi. Lo 0% diventa 3% e viene riconosciuto un forfait per danni morali e personalizzazione. Ognuno � libero di trarre le sue valutazioni. Io un'idea me la sono fatta.
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