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Data: 27/01/2013 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi![]() La Suprema Corte ha cos� cassato la sentenza d'appello (3 dicembre 2012), imponendo un processo ex-novo all'ex-sindaco.
I giudici della Cassazione ricordano che per poter far scattare la condanna prevista dall'art. 317 c.p. "serve la minaccia, per quanto implicita, che il concusso andr� incontro ad un male ingiusto se non verser� all'agente il denaro o qualsiasi altra utilit�". "Rientra invece nell'induzione ai sensi del successivo art. 319 quater la condotta del pubblico ufficiale che prospetti conseguenze sfavorevoli davanti all'applicazione della legge per ottenere il pagamento o la promessa indebita di denaro o altra utilit�. In questo caso � punibile anche il soggetto indotto che mira ad un risultato illegittimo a lui sfavorevole, salva l'irretroattivita' della legge penale".
La Corte ha considerato la continuit� fra l'incriminazione prevista nel precedente testo dell'art. 317 cod. pen e quelle oggi vigenti contenute nel medesimo art. 317 e nella nuova fattispecie di cui all'art. 319 quater, comma 1, cod. pen, aggiungendo che quest'ultima, quale norma pi� favorevole, pu� essere anche applicata alle condotte precedentemente commesse.
Nel caso in questione il reato era stato accertato grazie ad una registrazione fatta dall'imprenditore vittima di concussioni, in cui molto apertamente l'ex-sindaco, con la complicit� di un architetto, aveva apertamente chiesto soldi al costruttore. |
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