Data: 29/01/2013 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
MEDIAevo n. 20 - Dal sito di Repubblica rimbalza la campagna cui ha aderito anche l'Associazione Luca Coscioni, attivissima a tutela dei diritti dei malati e dei disabili. Voi che ne pensate? In Olanda � addirittura a carico del servizio sanitario nazionale. Siete favorevoli o contrari all'assistenza sessuale alle persone con disabilit�? Votate il sondaggio qui in calce.
"L'assistenza sessuale alla persona affetta da disabilit� in Italia, a differenza di altri paesi europei, resta un argomento tab�.
Ora per� una petizione spinge perch� si apra un dibattito sereno che, aldil� delle polemiche, possa portare a proposte concrete e soluzioni legislative per i disabili italiani.
L'iniziativa della sottoscrizione online � stata lanciata a novembre da Max Ulivieri, web designer con una grave disabilit�: "In poco pi� di due mesi - dice il promotore - , e senza nessuna pubblicit�, si sono gi� raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell'assistente sessuale".
Ad aderire all'appello in rete (firmiamo.it/assistenzasessuale) sono state in maggioranza persone comuni, senza alcun handicap e che hanno semplicemente sposato la causa.
L'argomento � delicato e si presta a facili strumentalizzazioni perch� nell'opinione pubblica passa facilmente l'equiparazione fra l'assistenza sessuale e la prestazione sessuale fornita da terzi.
In realt�, spiegano i promotori dell'iniziativa, si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili. "Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale - si legge nella petizione - si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l'esistenza di chi non ha autonomia nell'uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilit�, rendono impossibile l'uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilit� rendono difficoltosa, se non impossibile, l'interazione fisica e sessuale con partner adeguati, pi� spesso con qualunque tipo di partner consenziente".
Di tutto questo, finora, in Italia non si � parlato, mentre in alcuni paesi europei la figura dell'assistente sessuale esiste e a volte � disciplinata dalla legge. "In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania - spiega Ulivieri - ci sono associazioni che si occupano di questo tipo di assistenza. Addirittura in Olanda il servizio � a carico del servizio sanitario nazionale".
"L'assistenza sessuale a persone con disabilit� - precisa Ulivieri - � praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilit� verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l'altro, si trovano a non essere autonome nell'espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l'affetto e l'umanit�".
Si tratta quindi di un'assistenza specializzata nella quale, sottolinea Ulivieri, due requisiti sono fondamentali: "L'assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell'altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto - precisa Ulivieri - che l'assistenza sessuale non prevede rapporti completi". L'iniziativa deve comunque fare i conti con la realt� italiana e il problema pi� grosso in partenza sembrano appunto i tratti in comune con la prostituzione. "In Italia - ricorda Max Ulivieri - la prostituzione � illegale. Anzi, per essere pi� precisi, il favoreggiamento della prostituzione � fuorilegge. Ecco perch� c'� assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza".
Dopo la petizione online, che resta un'iniziativa privata, il prossimo passo sar� l'istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. "I primi referenti - ipotizza Uivieri - potrebbero essere le Regioni". Intanto si lavora per trovare sostegno e testimonial: "Al momento - conclude Ulivieri - possiamo gi� contare su un'attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv". Fonte: www.Repubblica.it, accesso delle h.20 del 28 gennaio 2013.
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