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Data: 02/03/2013 09:00:00 - Autore: L.V. La situazione economica europea – che complessivamente resta tesa e sicuramente con una tendenza negativa – ha contribuito in modo notevole a zavorrare i primi segnali di ripresa che, nel corso del 2011, stavano provenendo dall'economia spagnola. In effetti, l'ultimo trimestre del 2011, è stato caratterizzato da una contrazione dello 0.3 percento – a fronte di una crescita complessiva sull'anno pari allo 0.7 percento – dando il via ad un ulteriore peggioramento del quadro economico nazionale, che si è concretizzato in una recessione. All'interno di questo quadro economico, non deve quindi stupire il fatto che il deficit statale si sia attestato all'8.5 percento, a causa delle difficoltà finanziarie delle comunità autonome e dell'impatto dei tassi di interesse sui titoli statali, cresciuti in seguito alla decisione di ridurre il rating degli stessi operata dalle più importanti agenzie di rating. Anche dal punto di vista del debito, l'analisi è a tinte fosche: lo stesso è cresciuto raggiungendo il 68.5 percento del prodotto interno lordo (certo una percentuale non così allarmante, considerando il livello degli altri stati membri), comunque al suo livello massimo dal 1995. Gli indicatori economici relativi alla domanda interna, dal canto loro, non mancano di segnalare un quadro recessivo, a partire da un calo pari allo 0.9 percento dei consumi da parte delle famiglie, a cui bisogna poi anche affiancare un dato piuttosto importante per quanto riguarda l'inflazione, il cui tasso si è attestato al 3.2 percento. A causa di questo insieme di dati negativi, anche le previsioni economiche da parte del Governo spagnolo hanno poi subito un ritocco, considerando come le stesse inizialmente prevedessero un incremento del 2.3 percento del PIL, passando invece ad un -1.7 percento (la Commissione Europea ha invece fissato un -1 percento). Considerando del resto come le famiglie con i loro consumi contribuiscano in modo determinante alla domanda interna spagnola, appare piuttosto evidente il fatto che il recupero economico spagnolo può avvenire solo in modo progressivo e moderato, in modo particolare di pari passo con un riassorbimento della disoccupazione, che nel corso dell'ultimo trimestre 2011 ha toccato il 22.85 percento. Ciononostante, l'economia spagnola può contare su un comparto delle esportazioni forte, che riesce a compensare il deficit commerciale, considerando per esempio come le esportazioni di beni e servizi abbiano raggiunto un incoraggiante + 9.4 percento, a fronte di un +3.4 percento delle importazioni. Ciò è possibile grazie anche alla radicata e forte presenza nelle economie dell'America Latina che, proprio in questi anni, stanno conoscendo un proficuo periodo di sviluppo. Quest'ultimo punto è sicuramente molto interessante se voleste intraprendere un'iniziativa imprenditoriale al di fuori dell'Europa, contando su un regime fiscale più leggero come quello spagnolo e, nello stesso tempo, approfittando delle ottime relazioni commerciali già presenti. Volete conoscere qualche dettaglio in più sul fisco spagnolo? Prendete contatto con lo Studio Ana Fernandez & Geval per una panoramica sulle differenze fiscali tra Italia e SpagnaCLICCA QUI e una consulenza per dare avvio ad un nuovo business in terra iberica. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA Studio Legale e di consulenza aziendale in Spagna Ana Fernandez & Geval Indirizzo: Calle General Urrutia, 75 – 7A - 46013 Valencia (Spagna) Tel: +39 0861 18 86 156 Email: abogadafernandez@nonbisinidem.com Contatti con lo Studio Legale Ana Fernandez & Geval Brochure dello studio legale |
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