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Data: 28/02/2013 17:16:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani Ad ogni morte di Papa: l'espressione forse uscirà per sempre dal vocabolario dopo la rinuncia (non dimissioni) di Benedetto XVI, evento pressoché senza precedenti: andrà a vivere sui colli a sud di Roma, nel palazzo sul lago di Castel Gandolfo, in attesa che terminino i lavori all'interno della residenza vaticana. Da stasera avremo un Pontefice emerito in abito talare bianco, ma rigorosamente senza mantella. In mancanza di un Leonardo da Vinci o di un Einstein, Joseph Ratzinger probabilmente sarà l'unico degli esseri viventi in questo momento a passare alla storia nel senso che di lui si parlerà anche tra mille anni. Di certo, quando a L'Aquila lasciò il suo pallio sulla tomba di Celestino V, il papa dell'abdicazione, l'Uomo Joseph Ratzinger aveva anticipato platealmente il proposito che stava maturando nel suo mondo interiore. Il lutto ha sino ad ora rivestito le scansioni temporali che precedono il Conclave, un evento che mi affascina moltissimo sin da bambino; sovente Il cordoglio ha condizionato la scelta dei circa centoventi elettori Cardinali che non possono essere ultraottuagenari dopo la significativa riforma di Paolo VI: il prescelto, invece, può essere chiunque, laico o consacrato (pure uno di noi purché battezzato, maschio e non sposato), anche non presente nel Sacro Collegio. Il quorum (maggioranza qualificata) sarà sempre di almeno due terzi dei presenti e votanti. A partire dal trentacinquesimo scrutinio si passa al ballottaggio tra i due più votati e se sono, come sempre accade, anche presenti in Conclave, perdono il diritto di voto da quella votazione: il quorum si abbassa proporzionalmente. Se viene eletto un laico, come nel caso di Leone VIII, subito dopo viene nominato Vescovo: ed allora si aggiungono altri requisiti che deve possedere il prescelto al soglio di Pietro, vale a dire buona reputazione, almeno trentacinque anni, almeno cinque anni di presbiterato, laurea o titolo equipollente in Sacre Scritture, Teologia e Diritto Canonico. Dopo l'infinita Via Crucis di Papa Wojtyla, con apprezzabile verosimiglianza nessun pontefice accetterà quel calvario foriero di un accumularsi di problemi irrisolti all'interno della Chiesa. Repubblica ha titolato oggi a pag. 22 un articolo di Ilvo Diamanti: "Delusi dalla Curia, conquistati dal Papa - così gli italiani hanno imparato ad amarlo": niente di più efficace! Per un principio di svecchiamento della gerontocrazia curiale non c'è voluto nemmeno un ...Grilletto ed un MoVimento Cinquestelle: è parso si avverasse la profezia di Nanni Moretti nel bel film Habemus Papam. Per il momento siamo proprio nell'occhio di un ingorgo istituzionale senza precedenti: senza presidenti (il 15 aprile 2013 si aprirà il ...conclave laico per la successione a "Re" Giorgio Napolitano) e senza Papa, che Dio ce la mandi buona! |
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