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Data: 03/03/2013 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi Dopo aver auspicato proprio su queste pagine la possibilità di "cure" alternative alla detenzione, per reati minori naturalmente, ecco che la mia città dà segnali positivi in tal senso. A Milano infatti è stato siglato un patto tra Comune e Tribunale, per poter destinare alcuni dei condannati per guida in stato di ebbrezza a lavori socialmente utili, piuttosto che finire inutilmente agli arresti domiciliari piuttosto che ad affollare le già straboccanti patrie galere. Il codice della strada prevede che la pena detentiva e pecuniaria per la guida in stato di ebbrezza possa essere sostituita da attività non retribuite a favore della collettività, presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato. Così Palazzo Marino ha voluto applicare tale possibilità, offrendo la possibilità a 24 condannati di svolgere opera di sostegno a disabili e minori stranieri. Una scelta più che azzeccata, visto che molti degli incidenti provocati da chi guida in stato di ebbrezza finiscono col danneggiare irreversibilmente sfortunati che vengono coinvolti loro malgrado. Un sano esempio di legge del contrappasso in versione moderna. I "volontari per forza" saranno così distribuiti: 4 all'Educazione e 20 alle Politiche sociali per l'impiego in Rsa, Centri diurni disabili, Centri di mediazione al Lavoro, strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e nell'ambito del Piano Anticaldo. Saranno affiancati agli operatori nell'accompagnamento di anziani non autosufficienti, nella consegna a domicilio di farmaci, pasti e spesa, e per il supporto ad attività socio-educative e di animazione. Ma potranno essere impegnati anche per attività amministrative, come il disbrigo di pratiche, data entry e archiviazione. Con buon risparmio anche per i bilanci comunali. La sperimentazione avrà durata di due anni e se sarà reputata degna di "recupero" potrà essere aumentato il numero di volontari. Con la speranza che anche la prospettiva di "darsi d fare per gli altri" (a gratis) possa far desistere dal guidare brilli. |
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