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Data: 13/06/2013 09:30:00 - Autore: L.V. La penisola iberica si contraddistingue, all'interno dell'Unione Europea, come uno tra i paesi che non presentano problemi particolari per quanto concerne l'accesso al mercato. Dando un'occhiata ai dati riportati ad oggi, infatti, sembra proprio che la Spagna faccia principalmente affidamento alle norme dell'UE – ampiamente recepite – non ostacolando le imprese straniere a lavorare sul proprio territorio. Nonostante è possibile evidenziare che il 70% dell'aziende italiane operanti sul territorio si siano concentrate nella zona più affine sul piano socio-culturale ed anche della struttura industriale (in Spagna è possibile individuare ben tre regioni economiche d'interesse), si nota come negli ultimi anni si sia manifestato uno sviluppo dei poteri locali, portando così a potenziarsi regioni come la Galizia, le Canarie, l'Andalusia e l'Estremadura. Ciò è dovuto anche al motivo che la necessità di comunicare con le autorità locali è sempre più importante. Ad ogni caso, situazioni discriminatorie nei confronti delle imprese italiane operanti sul territorio spagnolo, sono state messe a tacere con l'intervento dell'Ambasciata presso le autorità spagnole che sono sempre riuscite a far valere le ragioni delle società italiane in Spagna. Un punto critico del mercato spagnolo si potrebbe evidenziare anche nel settore delle commesse e delle gare in ambito delle infrastrutture. Sfortunatamente, negli ultimi otto anni nessuna grande impresa di costruzioni staniera ha avuto un grande spazio per operare nei vari progetti dell'Amministrazione spagnola. Ad ogni modo, va riconosciuto comunque che la penisola spagnola gode di mercati dinamici per le infrastrutture. Ad ogni modo, diamo un'occhiata all'interscambio commerciale tra la Spagna e l'Italia: va notato come negli ultimi anni si sia registrata una forte contrazione per quanto concerne il surplus italiano. In questo modo, si è registrato nel 2011 un saldo positivo di 2.018 milioni contro i 2.858 milioni di euro registrati nel 2010. Questi dati risulanto poiché vi è stato un miglioramento per quanto riguarda l'expot: in tal senso, si è potuto assistere ad un calo più contenuto rispetto a quelli dell'Italia e si è potuto segnare un 6,7% di crescita in Spagna contro l'1,5% dell'export italiano. Sempre nel 2011, l'Italia ha esportato in Spagna circa 19.885 milioni di euro, mentre che le importazioni dei prodotti spagnoli sono state 17.867 milioni di euro. La Spagna è comunque posizionato al quinto posto del mercato per quanto riguarda lo sbocco dei prodotti italiane, precedute poi dalla Germania, Francia, Stati Uniti e Svizzera; la percentuale del 5,5% rappresenta la quota spagnola sul totale dell'export. Al contrario, per quanto riguarda le importazioni effettuate dall'Italia, invece, vediamo che la Spagna si situa al sesto posto nella lista dei paesi fornitori; dopodiché, troviamo la Germania che capeccia, seguita da Francia, Cina, Paesi Bassi e Russia. Per quanto concerne la quota d'import italiana vediamo un 4,5%. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA Studio Legale e di consulenza aziendale in Spagna Ana Fernandez & Geval Indirizzo: Calle General Urrutia, 75 – 7A - 46013 Valencia (Spagna) Tel: +39 0861 18 86 156 Email: abogadafernandez@nonbisinidem.com Contatti con lo Studio Legale Ana Fernandez & Geval Brochure dello studio legale |
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