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Data: 24/03/2013 11:00:00 - Autore: A.V.![]() A partire dal 2008 l'Europa � alle prese con una fase recessiva senza precedenti per durata e gravit�. Se andiamo ad analizzare le scelte operate per far fronte a tale crisi, scopriamo che ancora una volta si � scelta la strada della riduzione della spesa. C'� da dire che in questo caso va tenuta nel debito conto la complessit� della situazione economica e politica della giovane Unione Europea.
Infatti la moneta unica continentale ci ha catapultato in un nuovo mondo che non � pi� quello delle politiche economiche nazionali e autonome, ma quello di una politica economica unica per un intero continente. Questo ha comportato e comporta uno sforzo comune di tutte le componenti nazionali nella direzione della omogeneit� delle regole e dei parametri economici.� Purtroppo queste regole e questi parametri non sono stati scelti, ma imposti dai paesi pi� forti e dalle ferree leggi del mercato globale. Da una parte, quindi, l'Unione Europea ci impone sacrifici e dall'altra non ci protegge dalle speculazioni internazionali se non quando si prospetta il rischio di contagio.� In questi giorni � la volta di Cipro che � stata lasciata al suo destino di paradiso/inferno fiscale dai vertici europei fino a pochi mesi fa, per poi intervenire chiedendo delle garanzie assolutamente impossibili sia per l'entit� che per i tempi, in cambio di un prestito non certo risolutivo. E' arrivato forse il momento di rivedere tutta l'impostazione degli accordi comunitari, in particolare il patto di stabilit�, e rilanciare una politica d'investimenti da parte degli stati e della Unione Europea stessa. Dobbiamo anche sfatare il tab� legato alla immissione di liquidit�. Infatti da troppo tempo si � radicata l'idea che questo significhi generare inflazione e che l'inflazione sia il peggiore dei mali. Se fatto nella giusta misura, battere moneta pu� essere molto utile per ridare vita ad una economia depressa senza che si generino effetti inflattivi di entit� rilevante.
di: S. Soul
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