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Data: 04/04/2013 17:32:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani![]() Ora, l'On. operaio Boccuzzi ha presentato un'interpellanza intitolata: "Napolitano non firmi il decreto che dimezza i risarcimenti da danno biologico". Un ringraziamento speciale va a Gino Michele Domenico ARNONE, che si è interessato alla vicenda insieme all'Avv. Renato AMBROSIO (Studio Legale Associato Ambrosio & Commodo). “Il governo in queste ore ha redatto, con inconsueta celerità, uno schema di tabelle risarcitorie che dimezza di fatto il risarcimento del danno biologico per gli incidenti stradali e la responsabilità medica nei casi di menomazioni all'integrità psicofisica comportante una macro invalidità permanente compresa tra 10 e 100 punti percentuali. Mi appello al presidente Napolitano perché non firmi il decreto che è di una gravità inaudita”. Lo dice Antonio Boccuzzi, deputato del Pd. “Il provvedimento sembrerebbe ormai definitivo - prosegue Boccuzzi -; il tentativo è quello di ridurre l'ammontare dei risarcimenti con un danno enorme per chi ha subito un incidente. La situazione che si verrebbe a creare è quanto mai drammatica. Le vittime che hanno subito pesanti lesioni vivono una situazione di grave e devastante handicap psico-fisico, così come le loro famiglie che già nella attuale situazione, con i risarcimenti vigenti, hanno enormi difficoltà a far fronte alle necessità dei propri congiunti. Il livello raggiunto è oramai inaccettabile, in continuità peraltro con la legge 57 del 2001 che in un solo colpo ridusse i risarcimenti e innalzò la soglia del danno considerato microlesione, percorso proseguito nel 2005 con l'emanazione dell'art. 139 D.lgs 209/2005 che imponeva ulteriori strettoie risarcitorie e procedurali nell'ambito delle microlesioni”. “Auspico quindi - conclude Boccuzzi - una particolare attenzione da parte del Presidente della Repubblica, perché non si può ledere la dignità di chi oggi è più debole. Nei prossimi giorni presenterò al ministro competente una interpellanza urgente per conoscere le motivazioni di tale iniziativa, sollecitando un ripensamento rispetto alla strada intrapresa”. Continueremo a seguire gli sviluppi della delicatissima vicenda che, su Studio Cataldi e LIA Law In Action, abbiamo trattato in anteprima il giorno di Pasqua, 31 marzo '13. |
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