Data: 08/04/2013 09:10:00 - Autore: Law In Action - di P. Storani
Andatevi un po' a leggere qui sotto la sentenza del Tribunale di Torino in tema di utilizzo dei parametri della Legge Balduzzi, nome comune della Legge 8 novembre 2012, n. 189, il cui scopo, non è facile ironia, è di promuovere "un più alto livello di tutela della salute".
Il fatto storico oggetto della paradigmatica sentenza depositata il 16 gennaio 2013 dal Giudice monocratico Stefania TASSONE della Sezione Quarta Civile è presto compendiato.
L'intervento chirurgico cui si sottopose l'attrice determinava un evidente inestetismo che interessa la regione addominale: l'ombelico risulta lateralizzato a sinistra rispetto all'ideale linea mediana e compare un'asimmetria delle due regioni emi-addominali.
L'intervento non comportava la soluzione di problemi di difficoltà particolare.
Tuttavia, la grave obesità della paziente ne aumentava il coefficiente di difficoltà.
Complicanza (evenienza non infrequente, descritta nella letteratura medica): necrosi cutanea conseguenza della grave sofferenza su base ischemica di parte della parete addominale.
Tale complicanza non è imputabile all'operatore non risultando chiaramente riconducibile ad errore di tecnica chirurgica; non è ascrivibile neppure ad erronea gestione della fase post operatoria della paziente.
Talché, non appaiono ravvisabili fattori univoci e chiari idonei a configurare imperizia, imprudenza, negligenza.
Tuttavia, l'elemento dell'obesità gioca un significativo ruolo.
Infatti, con i suoi centoquattro chilogrammi l'attrice rientrava nel novero dei pazienti per i quali l'intervento in concreto praticato è controindicato.
Vi invito ora a ragionare, aprendo l'allegato qui in calce, sul percorso argomentativo seguito a scopo risarcitorio dal giudicante sabaudo. Ed a commentarlo utilizzando le pratiche forme riportate al termine della news.
Ringrazio l'Avv. Angelo Massimo PERRINI per l'invio della sentenza del Tribunale di Torino.
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