Data: 15/05/2013 11:30:00 - Autore: A.V.
Avv. Elisa Brocchi - A volte succede: un buon ricorso, una sentenza di accoglimento, la gratificazione professionale e la soddisfazione del cliente. E' accaduto con la sentenza del TAR Toscana che ha dichiarato l'illegittimit� della composizione e della modalit� di valutazione adottata dalla commissione giudicatrice del concorso per dirigenti scolastici. Sentenza chiara nell'annullare una procedura concorsuale gravemente illegittima e nel condannare l'Ufficio Scolastico Regionale al rimborso delle spese con invio degli atti alla Procura presso la Corte dei Conti.

Di fronte a questa realt� giuridica innegabile �e ferma ovviamente la facolt� dell'appello- lasciano di stucco le affermazioni dell'assessore Targetti e del dirigente CGIL Rapezzi che, entrambi, invocano a gran voce una soluzione �politica� della vicenda e cio� una norma ad hoc che faccia carta straccia della sentenza e renda lecito ci� che � illegittimo. L'assessore alla cultura per la posizione che ricopre e la funzione che � chiamata a svolgere dovrebbe stigmatizzare lo svolgimento di un concorso privo di imparzialit� e trasparenza e non cercare in tutti i modi di applicare la logica del fatto compiuto, pretendendo di tutelare un non meglio specificato �diritto di fatto� maturato dai pretesi neo-presidi (Corriere Fiorentino 22 e 23 aprile 2013).

Il dirigente CGIL dovrebbe chiarire cosa dir� a coloro che hanno fatto e vinto il ricorso con l'appoggio del medesimo sindacato dopo aver affermato che anche la Cgil sta vagliando con il proprio legale �la possibilit� di stare al fianco dei propri iscritti che volessero ricorrere contro il Tar.� (Il Tirreno 23 aprile 2013 riportato anche in www.firenze.cgil.it/2013/scuola.htm).

Ci� che indigna � la sbandierata e ferma volont� di ignorare che la procedura seguita � stata sostanzialmente -e non solo formalmente- illegittima e l'artefice del caos per cui ora si stracciano le vesti � proprio l'amministrazione che non � stata in grado di applicare quei fondamentali e basilari principi di imparzialit�, pubblicit� e trasparenza cui deve sempre essere improntata l'azione pubblica.

Con un ribaltamento della realt� per questi signori � la sentenza la causa dei problemi e non l'illegittimit� della procedura posta in essere dall'Ufficio Scolastico Regionale. Nella stessa logica distorta quindi viene ricercata e invocata la soluzione c.d. �politica� che tale non � se con questo termine si intende l'operare per il bene comune, mentre in questo caso si tratterebbe di consolidare posizioni che sono state illegittimamente raggiunte e per tale motivo annullate.

A nessuno viene in mente che se un concorso � illegittimo � possibile che i �vincitori� siano tali a scapito di chi in una procedura corretta sarebbe potuto risultare pi� meritevole?
Avv. Elisa Brocchi
Tutte le notizie