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Data: 07/06/2013 11:30:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani![]() Di chi sta parlando il giornalista del Corriere della Sera? Del padre Andrea Albanese, "39 anni, brillante manager - n.d.r.=per Repubblica cartacea del 5 giugno 2013, invece, "ha un contratto da impiegato addetto all'igiene alimentare" - dell'azienda di ristorazione Copra Elior (�Uno dei migliori: affidabile e competente� afferma il patron Guido Molinaroli) � sotto sedativi all'ospedale Guglielmo da Saliceto. Non � vero, come si vocifera in citt�, che abbia tentato il suicidio: �non ne ha avuto la possibilit�, � stato immediatamente sottoposto a trattamento farmaceutico� spiegano. Per� � controllato a vista e lo sar� ancor pi� quando giunger� il momento del risveglio: l'inferno. La moglie Paola, 38 anni, impiegata, ha passato pure lei la notte in ospedale, poi si � rifugiata a casa della madre, la nonna del piccolo Luca, 2 anni compiuti domenica scorsa e festeggiati luned� (il giorno prima della morte) in quell'asilo dove non � mai stato portato: �Mia figlia - dice la signora al citofono - non � in grado di parlare�. In ospedale, l'hanno sentita gridare all'indirizzo del marito: �Ma come ha fatto? Oddio, come ha fatto?�. Forse non � di questo mondo capire cosa � successo marted� mattina davanti ai cancelli della Copra Elior, a venti metri da quell'asilo dove da settembre Andrea portava ogni mattina suo figlio Luca. Dimenticanza, in un caso come questo, � una parola vuota. Una delle prime cose che i colleghi dell'uomo hanno riferito ai carabinieri del nucleo investigativo, guidati dal capitano Rocco Papaleo, non pu� e non vuole suonare come una giustificazione, � solo un tassello: �Ci hanno detto che per Andrea quella di marted� era una giornata decisiva sotto il profilo professionale, doveva consegnare entro sera un progetto per l'appalto di una importante commessa...�. Si pu� anche pensare che questo, solo questo avesse in testa, quando � sceso dall'auto, chiudendo portiera e finestrini, senza ricordarsi la cosa pi� importante della sua vita. Lo si pu� pensare, anche se difficilmente pu� bastare. Andrea � indagato per omicidio colposo. Domani l'autopsia, ma non sembrano esserci dubbi sulle cause del decesso: nell'auto la temperatura ha superato i 60 gradi; il decesso � avvenuto attorno alle 12 e quando il piccolo � stato estratto, verso le 17, la temperatura corporea superava i 42 gradi. Da capire come mai nessuno si � accorto di quel corpicino nell'abitacolo. �� meno inspiegabile di quanto sembri - affermano gli investigatori -: siamo in zona industriale, i pedoni sono pochi. Tra l'altro il seggiolino si trovava dalla parte dell'auto che fiancheggiava un muretto�. Sulla cancellata la gente appoggia fiori e pupazzi. La maestra Elisa piange e racconta di �quella famiglia sempre presente alle attivit� didattiche�. L'asilo si chiama �Con la testa tra le nuvole�. In altri momenti farebbe tenerezza. Questa � la notizia. L'articolo � di Francesco Alberti: l'inviato deve essere bravo. Riesce ad affrontare in modo esemplare un argomento che io ho deliberatamente rimosso. La chiusa � toccante. Pur di non prendere atto che un bimbetto di due anni se n'� andato, soffrendo in modo atroce per l'asfissia e la disidratazione, cos� assurdamente, mi soffermo sull'aspetto esteriore e sulla forma del pezzo, che rispetta la regola classica anglosassone delle cinque w, eccettuata l'ultima: perch�. Who, where, when, what, why. Ma non � una cronaca, � la pi� grande delle tragedie. Pensate ai sensi di colpa: un genitore non pu� ritornare dal funerale del figlio, lo vieta la natura, come ricorda anche Michela Marzano su Repubblica del 5 giugno 2013. Un padre distrutto dal dolore ed indagato allo stesso tempo per aver provocato tale tragedia. Parr� strano, ma negli Stati Uniti avviene non di rado ed addirittura esiste un'associazione dei genitori che hanno perso un figlio in tali circostanze. Del resto, come ricorda a pag. 19) La Stampa versione cartacea del 5 giugno 2013, anche in Italia vi sono almeno tre recenti precedenti: "3 luglio 1998, Salvatore Deodato, 27 anni, dimentica il figlio di 18 mesi, Andrea, sul seggiolino e va a lavorare: sei ore dopo, quando torna a prendere l'auto, il bimbo � morto per la disidratazione e le ustioni. Quel giorno a Catania era stata registrata una delle temperature pi� alte nella storia della citt� etnea: 40 gradi. Il 21 maggio 2011 a Teramo Elena Petrizzi, 22 mesi, viene dichiarata giuridicamente morta; il giorno prima era stato dichiarato il decesso cerebrale. Il 19 maggio 2011 il padre, Lucio Petrizzi, docente universitario, l'aveva lasciata in auto, per 5 ore, sotto il sole. Nonostante la tragedia, la madre difende il marito: 'E' un buon padre, non � colpevole di nulla'. 27 maggio 2011 in provincia di Perugia viene dimenticato in auto un bimbo di 11 mesi. Jacopo Riganelli muore: � rimasto per pi� di tre ore nell'abitacolo della Opel Corsa del padre, parcheggiata sotto il sole cocente a pochi metri dalla riva del lago Trasimeno" (l'intero virgolettato che precede � desunto da La Stampa del 5.6.2013, box di spalla a pag. 19). Non ho parole: voi, cari lettori, ce la fate a trarne delle considerazioni? E' possibile secondo Voi rielaborare un lutto cos� devastante? Post scriptum: un'idea per rendere non vana la morte del piccolo Luca e non insopportabile per i genitori il proseguimento della loro esistenza (e del loro menage matrimoniale: oltretutto, Luca era il loro unico figlio) potrebbe essere farsi promotori dell'inserimento nei veicoli, accanto a tanti gadget spesso inutili o frivoli, di un dispositivo di rilevamento della temperatura di bordo (e della persona nell'abitacolo); oltrepassata una data temperatura, scatterebbe il congegno, di costo non riteniamo esorbitante le poche decine di euro, che andrebbe ad attivare i vetri elettricamente; p comunque si potrebbe escogitare un sistema da rendere obbligatorio sulle autovetture. In un mondo ipertecnologico in cui d'ora in avanti il computer di bordo "legger�" le movenze delle nostre palpebre per afferrare al volo il minimo sintomo di colpo di sonno, non dovrebbe essere tecnicamente insuperabile scongiurare in radice la triste fatalit� che ha portato a morte Luca, non addebitabile, come sostiene la moglie del docente teramano, a colpa di nessuno. |
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