Data: 15/06/2013 09:00:00 - Autore: Teresa Fiortini
di Teresa Fiortini - Un perugino esasperato dalle bollette astronomiche che gli venivano recapitate per le ripetute chiamate della moglie al servizio �Magia hot line 166� ha sparato due colpi di fucile da caccia alla consorte che ha rischiato la vita. A far premere il grilletto all' uomo � stata la scoperta dell'ultima bolletta telefonica che aveva raggiunto l'importo di 2 milioni delle vecchie lire. La condanna � stata di tre anni e due mesi di reclusione. La Corte d'Appello perugina ha riconosciuto l'aggravante dei futili motivi ritenendo che "l'insorgenza del proposito omicida era del tutto sproporzionato e riferibile ad uno stimolo esterno assolutamente lieve rispetto alla enorme gravit� del gesto compiuto". L'uomo ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando, tra l'altro, che il suo guadagno si aggirava intorno ai due milioni e mezzo-tre (sempre di vecchie lire) e che le telefonate �superstiziose� avevano messo in crisi il bilancio familiare a tal punto che il padre, pur di ristabilire l'equilibrio familiare, si era offerto di pagare le esose bollette. La Cassazione ha confermato la condanna per tentato omicidio - e non lesioni come richiesto dall' imputato -, ma non anche l' aggravante dei futili motivi. In particolare, i giudici di Piazza Cavour hanno riconosciuto che "il motivo che ha determinato l'imputato a compiere il gesto di estrema gravit� in danno della moglie non � costituito dall'uso smodato del telefono da parte della vittima (fatto obiettivamente banale rispetto al delitto compiuto), ma dalla circostanza che il ricorso a servizi telefonici di chiromanzia comportava costi tali da dimezzare il reddito dell'imputato, con le gravi ripercussioni sul bilancio familiare".
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