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Data: 07/07/2013 08:30:00 - Autore: Barbara Luzi di Barbara Luzi - La Corte di Cassazione con la sentenza n° 26413 del 18/06/2013, interviene su di un caso di alimenti scaduti in una mensa ritenendo il ricorso fondato ed annullando la sentenza di primo grado senza rinvio perché il fatto non sussiste. Il ricorso alla Suprema Corte viene proposto avverso una condanna emessa dal Tribunale di Parma nei confronti del Direttore di una mensa. Il Giudice di primo grado aveva ritenuto questo soggetto colpevole del reato di cui all'art. 5 c. 1 lett. b) della Legge n° 283/1962 e lo aveva condannato alla pena di Euro 1.500,00 di ammenda, poiché all'interno della mensa in questione erano stati rinvenuti durante un'ispezione degli alimenti scaduti.Oltre ai generi alimentari con data di scadenza superata ovvero privi di tale indicazione venivano trovate, durante l'ispezione, anche confezioni di carne non stoccata regolarmente. Il condannato proponeva ricorso per cassazione per 2 motivi: Gli ermellini hanno ritenuto fondato il ricorso perché in effetti la mancanza della data di scadenza o il superamento della stessa integrano il solo illecito amministrativo ex artt. 10 c.7 e 18 D.P.R. 109/92, per quanto riguarda, invece, il confezionamento della carne non regolare di questo non venivano date indicazioni specifiche e pertinenti sul cattivo stato di conservazione. La Corte, pertanto, annulla senza rinvio la sentenza impugnata. Barbara Luzi - barbaraluzi@libero.it |
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