Data: 12/08/2013 09:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
MEDIAevo n. 27 di Paolo M. Storani - Ma non si potrebbe cominciare a far pagare i danni a questi impresentabili politici? Da un paio di giorni è legge un surreale art. 41 del cosiddetto Decreto del Fare che - è incredibile! - equipara i camper e le roulotte a nuovi immobili.
Se ancora avete il controllo dei movimenti elementari e non siete già svenuti sotto il tavolo (magari del camper o della roulotte) potete dare un'occhiata a quello che ha scritto Valentina Conte su Repubblica cartacea in edicola l'11 agosto 2013: " ...in pratica nuovi immobili. E quindi bisognosi di apposito permesso di costruire per stazionare.
Uno schiaffo paradossale al turismo inserito di soppiatto, secondo Confindustria Veneta ...".
Zaia, il Governatore del Veneto, è basito: "surreale e devastante per l'economia del Veneto, la prima Regione turistica d'Italia e la prima in Europa per l'open air".
Gli fa eco Debora Serracchiani, presidentessa del Friuli Venezia Giulia: "una norma assurda che va prontamente corretta perché gli effetti sull'economia turistica ...sarebbero molto negativi ... Roulotte e camper non sono case da assoggettare ad autorizzazioni urbanistiche ed edilizie".
La spiegazione che ne dà il Ministero dell'Ambiente, che ha composto l'articolo del Decreto del Fare, poi ritoccato dal Parlamento, è un rimedio peggiore del male.
Infatti, si distingue tra esigenze temporanee con sosta momentanea per turismo e "alcune famiglie" che "si erano fermate nei bungalow (magari causa crisi) per un tempo superiore a quello di una breve vacanza".
Talché, secondo tale paradossale spiegazione di una norma demenziale verrebbero perseguiti i nuclei familiari in disagio sociale che trovassero una sistemazione in tali unità mobili di pernottamento. (fonte giornalistica La Repubblica dell'11 agosto 2013, pag. 6, autrice Valentina Conte)
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