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Data: 14/09/2013 11:00:00 - Autore: Avv. Luisa Camboni Spesso nel mio studio, che considero come un Tempio del Diritto che custodisce come uno scrigno i miei studi, le mie strategie, i miei aggiornamenti, i colloqui con i clienti ed i colleghi…, mi trovo dinnanzi clienti che lamentano l'attività poco professionale di qualche collega. Proprio queste lamentele, nel silenzio del mio studio, mi portano spesso a riflettere sull'importanza della mia professione che svolgo con tanta passione. Ecco che, allora, mi chiedo: “Essere Avvocato cosa significa?”. Ed è proprio a questo interrogativo che voglio dare una risposta. “L' Avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce” ( Piero Calamandrei). Partendo dalle parole del grande Calamandrei, l'Avvocato deve essere, dunque, una persona di indole umana, vale a dire una persona disponibile con la quale si può parlare, fidarsi... E' questo il modo di presentarmi e rapportarmi con i clienti, cerco di capirli di metterli a loro agio. Di fronte ai clienti, prima di essere un tecnico del diritto, l'Avvocato deve essere una persona con nobili sentimenti e valori. Avere un indole umana significa, anche, lavorare seriamente cercando di risolvere e gestire al meglio le questioni che ci vengono sottoposte. Il cliente vuole e deve avere fiducia nel proprio Avvocato, ma perché questo accada è fondamentale che il cliente possa parlare o, comunque, esprimersi e che l'Avvocato, dal canto suo, lo capisca e che, infine, il cliente si accorga di essere stato adeguatamente capito. L'Avvocato deve essere onesto. Ecco perché prima di accettare un incarico ascolto il cliente cercando di capire in che cosa posso essergli utile, di cosa lui ha bisogno. Poi, discuto con lui indicandogli con un linguaggio sì tecnico, ma a lui comprensibile il modus con cui intendo procedere, la strategia difensiva che intendo adottare per meglio soddisfare i suoi interessi. Non solo, tendo sempre ad evidenziare quali difficoltà possono presentarsi nel corso della causa. Il gioco di diritto non si gioca da soli, ma c'è sempre una controparte: quindi, attenti a non scoprire le mosse del gioco! La tutela del cliente rappresenta per me il punto di partenza e il traguardo di ogni incarico. Onestà significa, anche, informare il cliente sull'eventuale compenso dovuto per l'attività che verrà svolta. Ecco perché informo sempre in modo dettagliato il compenso che andrò a richiedere ciò al fine di evitare eventuali discussioni. Consiglio sempre di chiedere preventivi ad altri colleghi dicendo loro di confrontarli tenendo conto non solo del lato economico, ma anche quello di merito, cioè confrontando le varie proposte in base a come il singolo Avvocato studia il problema e i rimedi esperibili. L'Avvocato deve essere trasparente. Essere trasparente significa che deve parlare in modo chiaro, senza alcun sotterfugio, spiegando come stanno realmente le cose. Nel corso del colloquio con il cliente dimentico di essere Avvocato e sono prima di tutto una persona che cerca di capire i suoi problemi, di immedesimarmi in essi chiedendo, quasi fossi un giudice, chiarimenti, sottolineando contraddizioni, individuando punti deboli. Io a questo credo molto ed è il mio modo di svolgere la professione, ma è vero che non tutti sono così, ce ne sono non pochi che si limitano a fare da grancassa del loro cliente e a illuderlo sempre di più. Questi ultimi aspetti non appartengono alla professione dell'Avvocato: no… no!!! Al cliente, dunque, il compito di scegliere l'Avvocato più tranquillo, meno guerrafondaio, più obbiettivo. Avvocato significa essere preparati ed aggiornati. Ciò significa sapere ragionare di diritto. Non basta riempiere gli atti di pronunce giurisprudenziali: ecco perché nei miei atti alle leggi, ai richiami giurisprudenziali aggiungo sempre un po' di mio. L'Avvocato non può mai illudere il cliente sul risultato della causa. L'obbligazione dell'avvocato è di mezzi non di risultato. Infatti, al mio cliente dico sempre: “ In questo gioco di diritto non ci siamo solo noi, ma c'è una controparte che può esser più brava di noi nel portare a termine il gioco e c'è un Giudice in posizione di super partes!!" Ma questo gioco va sempre condotto con le armi della chiarezza, dell'onestà e perché no dell'abilità! L'Avvocato è colui che chiama il cliente per informarlo dell'iter che sta prendendo la causa. L'informazione è necessaria per mantenere vivo il rapporto cliente - avvocato. Quando uso il telefono cerco sempre di essere precisa e concisa. Quando sono in studio distribuisco al meglio il mio tempo da dedicare ai clienti e alle pratiche, sempre con la massima concentrazione. Un errore, in questa professione, può essere un grosso macigno!!! Chi decide di fare l'Avvocato sa che intraprende una professione di grande responsabilità, che deve fare quotidianamente i conti con le innumerevoli scadenze. Ed in questo sono molto precisa ed annoto con accuratezza ogni scadenza. Un Avvocato che non riesce a gestire le scadenze è a mio parere poco affidabile. La distrazione non fa parte di questa professione. Avvocato significa preparazione e studio. Ecco perché prima di ogni udienza, con la massima concentrazione, studio le carte, individuo qualche bella mossa perché per me, come ho già detto, ogni causa è un gioco di diritto. Solo chi sa offrire la mossa migliore porta avanti in positivo la causa, ma per fare ciò occorre tanto studio e dedizione. Straparlare di fronte al Giudice, non serve a niente, anzi può essere, e si verifica molto, molto spesso, fonte di danni per l'assistito dell'Avvocato che lo fa, ma, a volte, accade proprio perché alcuni clienti credono di essere difesi più efficacemente se il loro Avvocato si scontra in udienza o solleva il tono di voce. Molti clienti desiderano l'Avvocato “mastino” perché a loro dire si sentono più tutelati, che brontola, interrompe, fa l'arrogante e, persino, scorretto… In realtà, io penso che ciò non sia un comportamento professionale! Infatti, ho avuto modo di assistere ad udienze in cui certi avvocati rimanevano in silenzio tanto da sembrare agli occhi dei colleghi, dei presenti… assenti o incompetenti, ma in realtà non è così! Spesso il silenzio si rivela un'arma a doppio taglio: i colleghi silenziosi, difatti, ottengono le sentenze favorevoli perché predispongono difese scritte ben argomentate e in fatto e in diritto, offrendo, così, al Giudice una facile soluzione. L'Avvocato è un intellettuale, un condottiero. Mi piace a questo punto pensare che se un cliente ritiene bravo un Avvocato che durante l'udienza si scompone, urla, è arrogante…-ritengo, invece, che potrà avere nei miei confronti, che sono un Avvocato di indole tranquilla, un granello di mistero e trovare in questo granello la migliore difesa! Essere Avvocati significa non stancarsi mai di aprire i codici di leggerli e rileggerli, di consultare la giurisprudenza sono questi gli arnesi, gli strumenti che ci aiutano a risolvere le intricate cause, a questo occorre, però, aggiungere la nostra abilità nel saper ragionare di diritto. Essere dei bravi avvocati significa, anche, essere dotati di un'ottima memoria. E' mio solito selezionare ciò che importante da ciò che non lo è; avere sempre un buon promemoria. Essere Avvocati significa essere signorili, non amo la sciatteria, il malgarbo… Credo che il rispetto, il comportarsi con signorilità con Giudici, colleghi, clienti fanno un Avvocato di prestigio e fermezza. E io, a tutti questi elementi preziosi, ne aggiungo un altro: l'abilità. Abilità nell'ascoltare, nel suggerire, nel consigliare, nel preparare la difesa da presentare come capolavoro al cliente; capolavoro che culmina nella sentenza, nella speranza che gli dia ragione e mi dia ragione: questa la vittoria più bella!! E, infine, essere Avvocati significa essere amanti del diritto, della Giustizia, della propria professione, essere appassionati dei casi umani. Avere passione per il diritto significa avere passione per il progredire della società: “Ubi societas ibi ius”. Essere Avvocati significa essere custodi della difesa del proprio assistito: ciò si verifica per tutto l'intero mandato, diventando nel corso del giudizio “contrepuovoir au service des libertès individuelles”. Solo chi possiede queste qualità, solo chi uniforma l'esercizio della professione al Codice Deontologico può dirsi in possesso dell'attestato di qualità di Buon Avvocato!! |
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