Data: 17/09/2013 10:20:00 - Autore: Carmelo Cataldi

di Carmelo Cataldi - Analisi semi seria, naturalistica e storica, sull'assenza di una contrarietà divina sull'omosessualità.

di Carmelo Cataldi - "Genesi 19 ver. 23 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 24 quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. 25 Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26 Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.

27 Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; 28 contemplò dall'alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace."

Recentemente Papa Francesco sembra abbia aperto, con il suo senso altissimo di cristiano, che ogni giorno ormai abbiamo modo di constatare, le porte ad un approccio diverso verso gli omosessuali che fa ben sperare, finalmente, sulla possibilità che la Chiesa si convinca della naturalezza e della “correttezza morale” dell'esistenza anche di uomini e donne il cui genere non è proprio quello che magari desiderano.

D'altronde 4 secoli fa la Chiesa voleva sopprimere, a tutti i costi, fino a costringere all'abiura l'autore, l'innovativo pensiero galilelano sul sistema eliocentrico, solo sulla scorta di quanto nella Bibbia si riportava a proposito di Giosuè che gridò: “'Sole, fermati su Gabaon!” tremila anni prima circa e soltanto con la relazione finale della commissione di studio pontificia del 31 ottobre 1992, il cardinale Poupard ha potuto affermare e sancire, a nome della Chiesa, che la condanna di Galileo Galilei del 1633 fu ingiusta, “per un'indebita commistione di teologia e cosmologia pseudo-scientificae arretrata”!

Per cui, proprio partendo dall'elemento biblico, e da tutta una dottrina ecclesiastica ultra millenaria, che ha indotto la Chiesa a prendere una posizione ferma sull'argomento, ma soprattutto dalla frase di Vladimir Luxuria, alla cerimonia funebre in onore di Don Gallo a Genova, secondo cui i trasgender, omosessuali, etc. sono tutte creature di Dio, vengono a porsi, a qualsiasi mente critica, le seguenti riflessioni.

Se Dio ha creato l'universo e tutto quello che esso ha contenuto e contiene, secondo un'ordine armonioso e perfetto (perché Dio è perfezione) di sviluppo della natura, dove ha previsto anche la possibilità di generare asessuatamente per scissione, gemmazione, frammentazione, e se l'Octopoteuthis deletron, (il calamaro), ad esempio, riesce a riprodursi anche con calamari dello stesso sesso, risulta priva di fondamento la vexata questio, secondo cui il rapporto omosessuale è contro natura, in quanto la natura stessa (a questo punto bisognerebbe affermare la volontà Dio) l'ha voluto e lo prevede.

Si potrebbe disquisire oltremodo sulla questione del genere in rapporto alla possibilità di procreazione ma è ovvio che il problema verte su altre linee di natura etica più che

morale e cioè la legittimità all'esistenza ed alla normalità anche di coloro che pur avendo un determinato sesso possono avere un rapporto ordinato ed affettivo con appartenenti allo stesso sesso.

Ma ritorniamo alla nostra analisi “dottrinale”.

Accertato che in natura esistono anche specie dello stesso sesso che si accoppiano per riprodursi, si ritiene di escludere che si possa parlare di rapporto contro natura quello che può avvenire tra persone dello stesso sesso e che questo rapporto finalizzato alla riproduzione possa essere considerato atipico sotto il profilo etico e sociale.

Il fatto che due persone possano decidere di creare un rapporto affettivo e materiale in natura prescinde dal genere sessuale perché afferisce piuttosto a sfere di natura personale e psicologica.

Se Dio avesse voluto, nella sua perfezione di Creatore universale, avrebbe eliminato, nello sviluppo della natura universale, la possibilità di una procreazione asessuata o omosessuata e avrebbe fatto in modo che anche a livello psico-fisico non si creassero squilibri personali (da taluni così considerati) che inducono quei soggetti ad essere attratti da persone dello stesso sesso.

Ma vi è di più.

Per paradosso, se Dio stesso ha voluto che lo Spirito Santo si incarnasse nella Vergine Maria si può anche ritenere che Egli non ha inteso ancorare la legittimità del rapporto riproduttivo a quello etico-sociale tra uomo e donna?

E' ovvio che il pensiero e la volontà di Dio vanno oltre questi schemi di genere che la società (una parte di essa) ha voluto nei secoli imporre, e si può serenamente affermare che egli è Amore e come tale ama tutte le sue creature a prescindere dalla sessualità e dal genere!

Ma vi è un altro aspetto della vicenda, vista sotto il profilo biblico dottrinale, e cioè, se Dio dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra ha permesso il riprodursi di donne e uomini che amano altre persone dello stesso sesso e non ha distrutto altre città negli ultimi millenni, e ne avrebbe avuto la possibilità, considerato che nella Costa del Sol in Spagna vi è una città dove vi è un tasso altissimo di coppie omosessuali che vivono serenamente all'interno della societas locale, ma soprattutto non ha provveduto a riparare il mirabile meccanismo della natura che da milioni di anni si regola sulle stesse metodologie procreative, la Chiesa, non si pone il dubbio che dopo la feroce distruzione delle due città Dio abbia cambiato idea sugli omosessuali?

Quanti secoli devono ancora trascorrere perché la Chiesa alla fine si renda conto di avere, come per Galileo, commesso terribili errori di valutazione su queste altre creature

di Dio ancora una volta per “per un'indebita commistione di teologia e cosmologiapseudo-scientifica e arretrata”?

Aldilà della semi seria deduzione filologica sul piano biblico-ecclesiatico,effettivamente la Chiesa è tempo che prenda il “toro” per le corna e riconosca che Dio, nel suo immenso amore e bontà per l'umanità, non può condannare un rapporto fondato sul rispetto reciproco e sull'amore, anche tra due persone che hanno lo stesso sesso!

E' ora che la Chiesa si svincoli da quelle tare interpretative, che potevano essere giustificate in tempi bui come il medioevo e che per il contesto storico sociale possono essere dunque, oggi, anche parzialmente giustificate, ma le quali però, all'alba di un'era scientifica, che rivoluzionerà anche il sistema stessa di riproduzione umana, come è stata intesa fino ad oggi, risultano totalmente inaccettabili.

Per concludere, se è stato necessario attendere Voltaire per affermare, alla fine, che: “ Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.”, dopo che per millenni è stato riportato infedelmente il passo 22,17 dell'Esodo : “Non lascerai vivere chi pratica la magia”, ignorando, forse, il fatto che in ebraico il significato è: “qualcuno che opera nell'oscurità e blatera”, e grazie a cui sono state incenerite milioni di donne in Europa sulle pire volute dalla santa inquisizione, quanti secoli dobbiamo attendere perché si riconosca che Dio, nel suo disegno immane e imperscrutabile, ha voluto e vuole che l'umanità sia popolata anche di esseri umani che amano altri (esseri umani) dello stesso genere?

Dr. Carmelo Cataldi

Nell'immagine in testa "un'ipotetica abitazione di Lot a Sodoma"

Dr. Carmelo Cataldi

Consigliere Giuridico in D.I.U. e D.O.M.


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