Data: 20/10/2013 10:00:00 - Autore: L.V.
La sigaretta elettronica, negli ultimi anni, si è imposta come un vero e proprio fenomeno che, non solo ha attirato l'attenzione di personaggi famosi ed anche di milioni di fumatori che hanno scelto di abbandonare la tradizionale bionda, bensì, anche di diversi imprenditori interessati a dare vita ad un business molto interessante. L'e-cigarette apre quindi sicuramente nuove possibilità imprenditoriali che, tuttavia, non possono trovare attuazione in modo uniforme in tutta l'Europa: ad esempio, in Austria la sigaretta elettronica è ritenuta una risorsa medica e, le cartucce di nicotina, sono considerate un prodotto medicinale. Questo significa che, prima di essere immessa sul mercato, la sigaretta elettronica deve riportare il marchio CE ed esser registrata come medicinale. In Finlandia, invece, è vietato l'uso non terapeutico poiché, anche in questo paese, la sigaretta è considerata come una risorsa medica dall'Agenzia nazionale finlandese per i medicinali. Nel Regno Unito, invece, la normativa consente l'uso delle sigarette elettroniche, al punto tale che in diversi ritrovi pubblici è pure possibile adoperarle, ove invece l'uso delle tradizionali è proibito. Nei Paesi Bassi, invece, l'uso delle sigarette elettroniche è concesso: non è invece permessa la pubblicizzazione delle stesse. A livello comunitario, d'altro canto, non esiste alcun tipo di norma che vada ad armonizzare il mercato interno. In Italia, il mercato delle sigarette elettroniche sembra già destinato a fronteggiare le tipiche difficoltà causate da accise spropositate - che raggiungeranno il 58% a partire dal mese di gennaio 2014 - con conseguenze nefaste per la produzione, la distribuzione e la vendita al dettaglio (in particolar mode se si ha molta merce in stock). L'investitore, quindi, di fronte ad una situazione tutt'altro che promettente, per rendere redditizi i suoi investimenti, può puntare sul mercato spagnolo, dove non esiste attualmente una normativa che regolamenti nello specifico il mercato delle sigarette elettroniche, applicandosi conseguentemente le leggi riferibili a comuni beni di consumo. La realtà iberica, infatti, consente prima di tutto di operare in un regime esente da imposizioni fiscali troppo elevate e, soprattutto, è un'occasione perfetta per poter effettuare transazioni a livello comunitario approfittando anche della libertà di interscambio tra paesi membri dell'Unione Europea. Scegliere la giurisdizione spagnola per i propri investimenti, significa anche poter approfittare poi del supporto logistico nello sviluppo di questo business, che si traduce senz'ombra di dubbio in un vantaggio competitivo da non sottovalutare nel momento in cui il potenziale di crescita di questo mercato è tutt'altro che limitato. Siete interessati a conoscere meglio quelle che sono le opportunità disponibili in terra iberica per sviluppare un'iniziativa imprenditoriale nel mercato delle sigarette elettroniche? Vorreste ottenere una consulenza mirata e personalizzata in base alle vostre esigenze? Prendete contatto con lo studio Ana Fernandez & Geval S.L. per conoscere in modo più approfondito le vostre possibilità di investimento. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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