Data: 22/10/2013 10:20:00 - Autore: Temistocle Marasco
di Temistocle Marasco - Il paziente che ha prestato il consenso informato per un trattamento medico-chirurgico diverso da quello effettivamente eseguito ha diritto al risarcimento del danno.
Lo ha stabilito la Cassazione in una sentenza dello scorso giugno [1] con cui ha riconosciuto il risarcimento del danno agli eredi legittimi di un paziente deceduto a seguito di un intervento chirurgico.�
L'operazione in cui l'uomo ha trovato la morte era differente rispetto a quella per cui aveva prestato il consenso informato.�
A nulla � valso per il medico sostenere che il consenso informato rilasciato dal paziente valesse anche per l'intervento chirurgico in concreto realizzato, oltre che per quello concordato: trattamenti diversi, con differenti livelli di rischio, impongono una informazione distinta e dettagliata.
Il consenso informato rappresenta il fattore decisivo di innovazione e rifondazione del rapporto tra medico e paziente: attraverso di esso, infatti, l'individuo ha la capacit� di scegliere le cure cui sottoporsi e quindi di autodeterminarsi. In passato erano i sanitari a stabilire con ampia discrezionalit� le terapie, spesso senza neppure comunicarle al malato, ma oggi il ruolo del paziente e la sua volont� sono diventate centrali ed imprescindibili; per cui nessuno pu� essere sottoposto ad un trattamento sanitario senza il proprio consenso [2] e senza essere stato adeguatamente informato su rischi, eventuali complicazioni, benefici attesi, tecniche impiegate e possibili alternative di una determinata terapia.�
[1] Cass. sent. 14024 del 4.06.2013.
[2] Salvo i casi di trattamento sanitario obbligatorio (TSO).�
Temistocle Marasco

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