Dott.Roberto Paternic�. Un unico macro-sistema che
sovrintende e si interseca con i
micro-sistemi dei singoli Stati
europei. Compito difficile se non
fosse proporzionato alle diverse
realt� bancarie esistenti.
La nuova vigilanza, infatti,
prevede un intervento diretto per
quelle banche che superano
determinate dimensioni (gruppi bancari internazionali o
che abbiano rilevanza sul sistema
bancario complessivo cio� possono
causare la crisi del sistema).
Le altre banche che
possiedono una ridotta
dimensione e che rappresentano,
essenzialmente, le banche locali,
saranno, invece, vigilate
indirettamente dalla BCE e
direttamente dalle autorit� di
vigilanza nazionali. Nel nostro
caso la Banca d'Italia.
Questo sistema consente di
realizzare un' uniforme attivit� di
vigilanza pur garantendo il
rapporto tra le banche locali ed il controllo dell'autorit� di vigilanza
nazionale.
Le modalit� di una applicazione mediata si rende necessaria se si
considera che dei circa 6.000
istituti di credito nell'Eurozona,
oltre la met� sono banche locali
con caratteristiche strettamente
legate al territorio ed alle
peculiarit� del contesto in cui operano. Una sorta
di �biodiversit�� non facilmente
controllabile da un unico organo
sovranazionale.
Per l'altro aspetto, invece, concernente le crisi bancarie si pensa d'intervenire con la
creazione di un Fondo unico di
Risoluzione e con la
costituzione di un'unica Autorit�
europea con sede a Bruxelles.
A differenza, quindi, delle
attivit� di controllo della BCE che sono filtrate dagli organi di vigilanza
nazionali per le banche locali, il
fondo di �crisi� riassume in se tutti i
poteri di gestione e risoluzione e le autorit� locali avranno
un ruolo meramente esecutivo.