Data: 29/10/2013 09:00:00 - Autore: Dott. Roberto Paternic�

Dott.Roberto Paternic�. Un unico macro-sistema che sovrintende e si interseca con i micro-sistemi dei singoli Stati europei. Compito difficile se non fosse proporzionato alle diverse realt� bancarie esistenti.

La nuova vigilanza, infatti, prevede un intervento diretto per quelle banche che superano determinate dimensioni (gruppi bancari internazionali o che abbiano rilevanza sul sistema bancario complessivo cio� possono causare la crisi del sistema).

Le altre banche che possiedono una ridotta dimensione e che rappresentano, essenzialmente, le banche locali, saranno, invece, vigilate indirettamente dalla BCE e direttamente dalle autorit� di vigilanza nazionali. Nel nostro caso la Banca d'Italia.

Questo sistema consente di realizzare un' uniforme attivit� di vigilanza pur garantendo il rapporto tra le banche locali ed il controllo dell'autorit� di vigilanza nazionale.

Le modalit� di una applicazione mediata si rende necessaria se si considera che dei circa 6.000 istituti di credito nell'Eurozona, oltre la met� sono banche locali con caratteristiche strettamente legate al territorio ed alle peculiarit� del contesto in cui operano. Una sorta di �biodiversit�� non facilmente controllabile da un unico organo sovranazionale.

Per l'altro aspetto, invece, concernente le crisi bancarie si pensa d'intervenire con la creazione di un Fondo unico di Risoluzione e con la costituzione di un'unica Autorit� europea con sede a Bruxelles.

A differenza, quindi, delle attivit� di controllo della BCE che sono filtrate dagli organi di vigilanza nazionali per le banche locali, il fondo di �crisi� riassume in se tutti i poteri di gestione e risoluzione e le autorit� locali avranno un ruolo meramente esecutivo. 

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Rubrica Diritto ed Economia


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