Data: 17/11/2013 16:00:00 - Autore: Margherita Marzario
Dott.ssa Margherita Marzario
Abstract: L'Autrice scopre tra le righe di un romanzo autobiografico l'insegnamento dei valori pi� grandi che i bambini possano dare agli adulti e che trovano corrispondenza nelle carte normative internazionali.
Giacomo Fagiolini, romano, dopo un'infanzia e un'adolescenza difficili con una forma di schizofrenia, ha trovato la sua resilienza (capacit� reattiva alle avversit�) nell'incontro con padre Angelo Benolli che gli ha fatto scoprire la fede. Da allora il giovane � diventato volontario in Kenya ed impegnato nel settore sociale e ha riportato la sua esperienza in un libro autobiografico, �Sei tu � Iyie ake�, di cui � interessante fare una lettura giuridica e metagiuridica. 
Innanzitutto occorre precisare che Giacomo ha scoperto la vera fede, non come religione o religiosit� o dogmatismo. Fede, da �legare�, in latino �fides�, che significava anche �corda, nervo di strumento musicale, cetra, lira, poesia�. Fede, pertanto, � essenzialmente un processo interiore, scoprire le proprie risorse, sentire la forza poetica e autopoietica della vita in se stessi, far vibrare le proprie fibre e mantenere le promesse con se stessi. Quella �fiducia nella vita� e �stima di s� di cui si parla nella Charte du Bureau International Catholique de l'Enfance (giugno 2007). 
�Volevo vivere. Esigevo da ogni persona rispetto perch� volevo avere esperienza di me e di me con gli altri. Ricordo momenti meravigliosi in cui mio padre mi insegnava a giocare a calcio, in porta come lui. Eravamo contenti perch� lui mi trasmetteva una sua esperienza di vita e a me non solo piaceva, ma riusciva pure bene. Ricordo con gioia tutte le volte che si metteva la tuta e mi portava a �ascoltare i tuoni e vedere i fulmini� quando era brutto tempo. Ricordo che anche mia madre voleva che mi divertissi, e mi portava a saltare alle giostre, amavo saltare e, quando pap� non c'era e io volevo giocare a calcio, mi faceva lei �i tiri in porta�. Purtroppo, per�, questi erano episodi troppo sporadici� (da �Sei tu�). �Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto innato alla vita. Gli Stati parti si impegnano a garantire nella pi� alta misura possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo� (art. 6 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia). La vita � innata nei bambini, i bambini sono vita. Ai genitori, agli adulti e alle istituzioni tocca salvaguardare la sopravvivenza della loro vitalit� e farla sviluppare con l'amore (dal latino �a mors�, non morte, vita). �Esigevo da ogni persona rispetto perch� volevo avere esperienza di me e di me con gli altri�: il rispetto � la prima regola di vita e si basa ontologicamente sulla reciprocit� (�rispetto� deriva dal verbo latino �respicere�, �guardare di nuovo, volgersi a guardare, guardare indietro�). Devono essere rispettati i diritti dei bambini (art. 2 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia), le responsabilit�, i diritti e i doveri dei genitori (art. 4 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia) e i bambini devono essere educati al rispetto (art. 29 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia). � la vita stessa che esige rispetto. 
�Mio padre in sostanza voleva una fede, ma aveva un mare di violenza dentro vissuta nel posto da dove veniva e dalla quale purtroppo si era dovuto difendere, cos�, spesso non riusciva ad avere un rapporto con me e finiva per imporre le cose� (da �Sei tu�). Sperma e speranza si possono far risalire alla stessa radice �sper�, spargere. Padre non � colui che d� lo sperma necessario al concepimento della vita, ma colui che d� continuamente il seme della speranza nella vita. Questo � uno dei possibili significati dell'espressione �ricerca della paternit�� dell'art. 30 comma 4 Costituzione.
�[Mio padre] Per esempio io volevo giocare a calcio, invece per lui avrei dovuto fare nuoto e tennis perch� �mi faceva bene�. Una volta presi il coraggio di dirglielo e lui divenne furibondo. Era molto volenteroso di vivere in fede e carit�, ma realmente non aveva un'esperienza di questo, finiva per essere molto attaccato a noi e, quando qualcosa non gli andava, ripeteva sulla famiglia tutta la violenza che lui aveva subito� (da �Sei tu�). �Gli Stati parti adotteranno ogni misura appropriata di natura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per proteggere il fanciullo contro qualsiasi forma di violenza, danno o brutalit� fisica o mentale, abbandono o negligenza, maltrattamento o sfruttamento, inclusa la violenza sessuale, mentre � sotto la tutela dei suoi genitori, o di uno di essi, del tutore o di chiunque altro se ne prenda cura� (art. 19 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia). La violenza � abuso della propria forza contro la volont� e la persona altrui. I genitori, invece, devono recuperare l'autorit� genitoriale e impegnarsi anche nell'educazione della volont� dei figli per spezzare ogni circolo vizioso di violenza giovanile o, al contrario, di abulia. �Il problema non � la violenza dei ragazzi, ma lo spegnimento completo della loro capacit� di combattere. A ben pensare, infatti, la violenza non � segno di forza, ma di debolezza� (il pedagogista Pino Pellegrino).
�Mia madre aveva appena cominciato a ritrovare la sua persona e la sua espressione, dopo che nessuno l'aveva mai valutata, ma purtroppo mio pap� non riusciva a valutarla e rispettarla e lei non era abbastanza forte e indipendente da lui e dagli altri per farsi rispettare: questo ha comportato che in quel periodo mia madre non me la ricordo, non c'era, perch� era completamente sottomessa a mio padre. Di conseguenza da piccolo ero molto solo e sofferente, il volto della gioia in quei giorni non me lo ricordo� (da �Sei tu�). La genitorialit� dovrebbe essere espressione dell'adultit� dell'uomo e della donna e della coppia in modo tale che i figli non diventino �ricettacolo� di sofferenze e di insofferenze. Nell'art. 9 par. 3 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia si legge: �Gli Stati parti debbano rispettare il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di mantenere relazioni personali e contatti diretti con entrambi i genitori�. Questo diritto dovrebbe essere tutelato sempre nel senso che i genitori dovrebbero superare ogni loro barriera caratteriale ed ogni crisi di coppia per entrare veramente in relazione e in contatto con i figli. I genitori non devono procurare inutili e dilanianti sofferenze ai figli n� evitare ogni sofferenza ai figli, ma avere comprensione e abituarli alla comprensione (dal verbo latino �comprehendere�, �prendere insieme, contenere in s�), come si ricava altres� dal Preambolo e dall'art. 29 lettera d della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia.
�Voglio sottolineare che i miei genitori avevano tutta la volont� razionale di amarsi e amarmi, parlavano spesso dell'importanza della famiglia e di fare missione, ma realmente il loro inconscio soffriva e si proiettavano l'un l'altro le sofferenze facendosi male, e tutto ricadde su di me� (da �Sei tu�). Il fanciullo ha diritto a conoscere i propri genitori (dall'art. 7 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia). "Conoscere" ha un significato profondo, ben diverso da "sapere" ed � da intendere non solo nel senso giuridico. Conoscere, dal latino �cum nosco�, imparare con, � apprendere e ritenere con s� e con gli altri. Nel rapporto genitori-figli � un crescere come genitori e figli. Conoscenza, quindi, come percorso necessario per la costruzione dell'identit�; infatti il diritto a conoscere i propri genitori (di cui all'art. 7) � anteposto al diritto di conservare la propria identit� (art. 8 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia). 
�Senza risolvere il nostro inconscio non saremo mai liberi, mai saremo felici, mai ameremo, mai, nessuno di noi� (da �Sei tu�). I bambini devono essere amati per amare. La misura dell'amore genitoriale � data dalla cura, infatti nell'art. 7 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia si parla di diritto di essere accudito dai genitori. Accudimento che ha la stessa origine etimologica (da �battere�, cio� spingere, stimolare) e lo stesso significato di cura, tanto che nella Convenzione accanto ai genitori si parla di coloro che si prendono cura dei fanciulli (artt. 19, 23 e 27) proprio per sottolineare che � questo l'atteggiamento da riservare ai bambini. Da evitare, quindi, � gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentano alla loro integrit� corporea, al loro sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi� (IV Seminario Criminologico, Consiglio d'Europa, Strasburgo 1978). Da evitare, cio�, la patologia delle cure nelle forme di discuria (cure distorte), incuria (cure insufficienti) e ipercura (cure eccessive), che divengono causa di disturbi seri anche psichiatrici. 
�Nonno non mi ha mai fatto tanti discorsi, ma � sempre stato un esempio di onest� e carattere, seriet� e rispetto. Ricordo le gite in cui passeggiavamo ore e ore, e lui mi spiegava la storia di Roma e dell'Italia: oggi amo la storia e l'arte grazie a quelle passeggiate. Ricordo il suo biglietto di auguri per i miei 18 anni, lo ricordo a memoria: �Diventi uomo. Affronta il mondo come merita, con rispetto e seriet�, con il sostegno che vorrai da tuo nonno Cesare�. Il sostegno di cui parlava l'ho sempre avuto� (da �Sei tu�). I bambini hanno diritto alla �nonnit�� e non solo alla genitorialit�. La �nonnit��, una delle �relazioni familiari� (art. 8 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia) necessarie per lo svolgimento della personalit� (art. 2 Costituzione).
�Io crebbi con una donna di servizio che mi faceva tutto e mi riempiva di panini; passai cos� giorni interi davanti alla tv a mangiare senza mai dovermi sudare nulla. Avevo tutto materialmente, ma le palle soffocavano e non venivano mai fuori n� nella relazione n� nell'aggressivit� (da �Sei tu�). Genitori: non � dare i propri geni in un solo atto, ma essere continuamente generatori d'amore! �[�] il fanciullo per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalit� deve crescere in un ambiente familiare, in un'atmosfera di felicit�, amore e comprensione� (dal Preambolo della Convenzione Internazionale sui diritti dell'Infanzia).
�L'esperienza � di una ricchezza enorme. Noi pensiamo pi� di quanto possiamo dire. Sentiamo pi� di quanto possiamo dire. Sentiamo pi� di quanto possiamo pensare. Viviamo pi� di quanto possiamo sentire. E c'� ancora molto di pi�� (il filosofo e psicoterapeuta Eugene T. Gendlin, teorico della tecnica del focusing). � questo che devono sperimentare e trasmettere genitori e educatori. �Ogni bambino ci dice a suo modo la bellezza e le ferite della vita e ci richiama anche alla nostra responsabilit�� (dalla Charte du Bureau International Catholique de l'Enfance). La nostra responsabilit� � la vita, � nella vita soprattutto dei bambini che ci vengono affidati. I bambini: la fede e la resilienza della vita stessa.
Dott.ssa Margherita Marzario

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