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Data: 06/12/2013 12:00:00 - Autore: Luigi Del Giudice
di Luigi Del Giudice - Il tesseramento effettuato
contestualmente all'ingresso nel circolo, rappresenta in sostanza un escamotage
per consentire l'accesso ad una indistinta generalità di soggetti i quali, per il solo fatto di aver
riempito un modulo di iscrizione e pagato una somma in danaro, ottenendo così
una sorta di tessera provvisoria, vengono ammessi all'immediata fruizione dei
servizi riservati ai soci.
E' quanto
sostiene Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna, che con sentenza
del 02/12/2013 ritiene legittima la sospensione dell'attività per 3 giorni
applicata al Circolo privo dell'autorizzazione per la somministrazione di
alimenti e bevande di cui alla L.R. 14/03, dell'autorizzazione di cui all'art.
68 del TULPS per l'attività di pubblico spettacolo, nonché della licenza di
agibilità di cui all'art. 80 del TULPS.
Si tratta,
precisa il Tar, di una modalità aperta di acquisizione delle iscrizioni che contraddice il regime derogatorio di cui
godono i circoli privati rispetto ai pubblici esercizi, dato che il
presupposto legittimante tale regime è dato dalla limitatezza dei soggetti
titolati a fruire delle somministrazioni erogate nell'ambito di luoghi non già
aperti al pubblico, ma aventi la stessa tutela accordata al privato domicilio
(cfr. TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 14 luglio 2011, n. 1890).
Inoltre, se
a tale carattere aperto dell'ente si accompagna l'immediata possibilità di
consumo nei locali di cibi e di bevande o di partecipare ad attività di intrattenimento,
il centro privato non può più ritenersi luogo di privata riunione, avendo in
tal modo perso un essenziale tratto distintivo rispetto al pubblico esercizio.
Dott. Luigi Del
Giudice
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