Data: 09/12/2013 11:15:00 - Autore: Margherita Marzario
Dott.ssa Margherita Marzario
Abstract: L'Autrice propone una fotografia delle attuali dinamiche familiari filtrata attraverso una sintetica rilettura delle normative internazionali e nazionali di riferimento.
1. Introduzione 
Nel 1971 lo psichiatra David Cooper, esponente della cosiddetta �antipsichiatria�, presagiva la morte della famiglia, teoria che, come altre ispirate dal movimento sessantottino, s'� rivelata fallace. 
�Ora che abbiamo definitivamente alle spalle la stagione ideologica che ha predicato e preconizzato la �morte della famiglia�� , ci si interroga su quale sia il presente della famiglia. C'� chi parla di declino, chi di trasformazione, chi preferisce parlare di transizione. �E la transizione, ogni transizione (da quelle collettive a quelle pi� strettamente individuali e personali) va guidata affinch� muti ci� che deve mutare, ma permanga quel che deve permanere� . Allora, sarebbe pi� opportuno parlare di crisi della famiglia, ma non con l'accezione negativa che si � soliti attribuire alla parola crisi ma nel senso etimologico. �Crisi� come giudizio, scelta, separazione, ovvero come contingenza quotidiana cui ogni famiglia si trova di fronte e deve reagire. �Le forme e le funzioni delle famiglie variano da un paese all'altro come pure all'interno di una stessa societ�. Questa diversit� riflette le differenti scelte individuali e le condizioni di vita all'interno di una societ�� . 
2. Evoluzione della famiglia
In realt�, quello che � tramontato � il modello tradizionale di famiglia o la famiglia tipo, anche in Africa in cui la famiglia primigenia ha generato il primo uomo. A causa delle carestie, delle continue guerre, dei flussi migratori, della massiccia urbanizzazione e della globalizzazione �eppure oggi in Africa la famiglia sta conoscendo una rivoluzione copernicana. Epocale. Un po' ovunque. � pi� evidente nei grandi contesti urbani, dove � stata sottoposta a un processo di deflagrazione drammatico e devastante� . Dalla famiglia allargata del villaggio e della tradizione (di cui si parla espressamente nell'art. 5 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989), dove et�, esperienze e ruoli diversi si armonizzavano all'interno di un insieme complesso e inclusivo, alla famiglia mononucleare composta da mamme single, che tende a escludere tutti e tutto, perch� non c'� spazio n� tempo per attenzioni e cure. Questo processo in corso in Africa ha, gi� da tempo, prodotto i suoi effetti nella societ� occidentale, mediterranea ed in particolare in quella italiana. �Ora, se il modello �tradizionale� della famiglia �, come effettivamente �, criticabile, e tale da farcelo sentire irrimediabilmente lontano, ci� non dipende dal suo non essere �moderno�, ma dal suo privilegiare la dimensione istituzionale del rapporto familiare a quella personale� . Infatti, col passare dalla famiglia estesa o polinucleare alla famiglia ristretta o nucleare, si � passati da una famiglia incentrata sulla sfera pubblica (si pensi, per esempio, alla legislazione sociale fascista a tutela della famiglia e della maternit�) alla famiglia incentrata sulla sfera privata. La famiglia autoritaria e adultocentrica � diventata paritaria e puerocentrica; si � passati dalla tirannia del padre-padrone all'allevare �piccoli apprendisti tiranni�. �� un fatto che mai come oggi i bambini hanno avuto tanto potere: costringono famiglie e societ� ad adattarsi a loro!� . La famiglia non � pi� incentrata sulla procreazione come funzione essenziale ma � orientata a scelte procreative viste soprattutto come gratificazione di coppia o addirittura del singolo. La famiglia patriarcale � divenuta matrizzata. La famiglia con una funzione sociale (procreazione, lavoro, religione) ha lasciato il posto alla famiglia con una funzione personale, ovvero non pi� legata alle esigenze del gruppo sociale, ma alle aspirazioni, ai desideri e alle attese della coppia e degli altri membri. La famiglia etica o normativa � diventata affettiva. La famiglia non � cambiata solo al suo interno ma anche nei rapporti con l'esterno, dalla societ� al diritto, dalla politica all'economia. In altre parole, non � pi� tanto condizionata nelle scelte quanto condizionante le scelte; si pensi per esempio, a livello legislativo, alla riduzione degli anni di separazione da 5 a 3 per ottenere il divorzio perch� queste sono state le istanze dei singoli. 
�Questo complesso sistema di cambiamenti pu� essere ricondotto ad un essenziale mutamento di prospettiva, quello cio� del primato dei sentimenti. Periferici, se non del tutto assenti, nella famiglia del passato � troppo influenzata da condizionamenti esterni � essi sono diventati centrali nella famiglia della modernit�. Quello che ieri appariva una sorta di �lusso� che solo poche e fortunate coppie potevano permettersi, � diventato oggi, almeno potenzialmente, appannaggio di tutti. Pressoch� nessuno, oggi � a differenza di quanto avveniva in passato � pone il dato economico, o quello religioso, alla base delle proprie scelte. Ci si sposa indipendentemente dai beni di fortuna, dalle convinzioni politiche, dalle appartenenze religiose: uomini e donne di diversa condizione sociale, �guelfi� e �ghibellini�, cattolici e protestanti, si incontrano e formano famiglie impensabili nelle societ� relativamente chiuse del passato. Se non tutte le barriere sono cadute � perch� condizionamenti sociali, religiosi, etnici persistono ancora � esse non sono pi� muri impenetrabili, ma solo steccati facilmente valicati dalla forza del sentimento. Lo stesso mutamento di prospettiva sta avvenendo nella relazione fra genitori e figli. Nella famiglia patriarcale del passato, grande era spesso la distanza che intercorreva fra genitori (soprattutto i padri) e i figli, ed una vera intimit� era spesso preclusa dalle dure condizioni materiali e dalla stessa vasta estensione del gruppo familiare; nella famiglia nucleare di oggi le relazioni fra genitori e figli si fanno pi� intime, intense, quotidiane, sino a diventare spesso amicali e cameratesche� . Dando priorit� ai sentimenti si rischia, per�, di assoggettare la famiglia alla liquidit� dei sentimenti e di ridurla a famiglia anaffettiva, non pi� gruppo di persone ma luogo d'incontri. 
3. Le strutture familiari
Non potendo fare pi� riferimento ad un univoco modello familiare, secondo alcuni sarebbe pi� adeguato parlare di famiglie al plurale e non di famiglia al singolare o sarebbe meglio parlare di �strutture familiari�, come gi� da tempo si fa nelle scienze umane. Lo storico che per primo avvi� e promosse una ricerca sistematica e, pertanto, scientifica sulla famiglia europea fu Peter Laslett, che fond� il celebre Gruppo di Cambridge ed elabor�, tra gli anni '60 e gli anni '70, una classificazione di strutture familiari (a grandi linee erano cinque), teoria dapprima seguita dai sociologi ma poi criticata perch� semplicistica e basata prevalentemente su un'analisi storica ed etnografica senza tener conto anche delle complesse e variabili dinamiche interne alla famiglia e del corso di vita della famiglia. La struttura familiare � il complesso dei legami, delle interazioni, delle regole e dei confini all'interno di una famiglia. Interessante � anche la definizione di struttura familiare data nell'ambito della terapia sistemico-familiare: �l'invisibile insieme di richieste funzionali che determina i modi in cui i componenti della famiglia interagiscono�. In effetti, ogni famiglia � una rete di richieste materiali e immateriali espresse e soddisfatte da ogni membro e questo circolo, vizioso o virtuale, contraddistingue una famiglia dall'altra. Anche il diritto, come scienza umana, si � occupato di disciplinare le varie strutture familiari. Dall'art. 2048 cod. civ. �Responsabilit� dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte� e dagli artt. 556 e ss. cod. pen. �Dei delitti contro la famiglia� emerge che la famiglia � un gruppo in cui si � investiti di autorit� e si � caricati di responsabilit�. Dando una lettura etimologica delle parole �autorit�� e �responsabilit��, si pu� dire che nella famiglia si sostiene, si fa crescere, si promuove (dal verbo latino �augere�) e, al tempo stesso, si risponde di quello che si fa o non si fa e di come lo si fa, si corrisponde (dal verbo latino �rispondere�). In questo caso la famiglia � vista come luogo di diritti e di doveri.
Paradigmatico l'art. 1023 cod. civ. �Ambito della famiglia�, relativo ai diritti di uso e di abitazione, nel quale risulta che, oltre alla discendenza, i legami su cui si basa una famiglia sono la convivenza e il prestarsi servizi. La compagine familiare assimilabile a quella disciplinata nell'art. 1023 cod. civ. � la cosiddetta �famiglia anagrafica�. 
La vera innovazione di prospettiva si � avuta con la legge di riforma del diritto di famiglia, l. 19 maggio 1975 n. 151, che, per la prima volta, ha introdotto il concetto di �vita familiare� (art. 144 cod. civ.). L'elemento portante della struttura familiare � proprio la � vita familiare�, fatta di convivialit�, commensalit�, domesticit�. Oltre alla grande portata innovativa dell'art. 144 cod. civ., gi� nella sua rubrica �Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia�, anche altre locuzioni inserite dalla riforma del diritto di famiglia illustrano quali siano i collanti della struttura familiare: �interesse della famiglia� (art. 143 cod. civ.), �bisogni della famiglia� (artt. 143 e 326 cod. civ.), �esigenze preminenti della famiglia� (art. 144 cod. civ.), �esigenze dell'unit� e della vita della famiglia� (art. 145 cod. civ.), �mantenimento della famiglia� (art. 324 cod. civ.). Altra nuova struttura familiare proposta dal legislatore del 1975 � quella dell'impresa familiare di cui all'art. 230 bis cod. civ., rubricato �Impresa familiare�. La grande novit� rispetto al passato � che la famiglia non � pi� considerata �unit� di lavoro�, com'� nella previsione della famiglia colonica degli artt. 2141-2142 cod. civ. (da ritenersi tacitamente abrogati da leggi speciali successive), ma �comunit� di lavoro�, basata su compartecipazione, condivisione di decisioni, collaborazione. In quest'articolo colpisce anche la continua ripetizione dell'espressione �familiare� e non �componente della famiglia�, proprio per sottolineare il senso di appartenenza e non di semplice composizione. Elementi che dovrebbero riferirsi a qualsiasi struttura familiare. 
Nella legislazione degli ultimi anni emerge una famiglia sempre pi� strutturata su accoglienza e relazioni. Fra le tante leggi, una delle pi� significative � la legge 28 marzo 2001 n. 149 che ha modificato la rubrica e il contenuto della legge 4 maggio 1983 n. 184 �Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori� in �Diritto del minore ad una famiglia�. Nel testo novellato dell'art. 2 si legge �ambiente familiare idoneo� e �relazioni affettive di cui egli ha bisogno�. Ormai alla famiglia si richiede sempre di pi�, che sia quel complesso di condizioni esterne che circonda la persona e che risponda ai suoi bisogni pi� intimi. Mentre in passato si parlava di rapporti (per esempio nella nostra Costituzione), nella legislazione recente si parla di relazioni. Rapporti e relazioni, anche se sono considerati sinonimi, hanno una portata semantica diversa. Rapporto secondo alcuni deriva da �porta�, per cui indica un movimento che pu� essere unilaterale, un'esperienza attraverso cui si passa. Relazione deriva, per certo, dal verbo latino �referre�, portare di nuovo, portare indietro, quindi indica un'andata e un ritorno, un feed-back. Quel feed-back che, oggi, si chiede sempre pi� alla famiglia, cui si richiede che non vi sia solo dialogo ma comunicazione (dal latino �cum�, insieme, con, e �munus�, carico). Fra le tante, la legge 28 agosto 1997 n. 285 �Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunit� per l'infanzia e l'adolescenza� nel cui art. 4 si parla di �servizi di sostegno alla relazione genitore-figlio [�]� �al fine del superamento delle difficolt� relazionali�. Non � sufficiente, quindi, che la famiglia sia gruppo (persone che stanno insieme) ma � necessario che diventi �comunione di persone� (persone che entrano in relazione), che sia quella formazione sociale, di cui all'art. 2 della Costituzione, ove si svolge la personalit� dell'essere umano e devono essere riconosciuti e garantiti i suoi diritti inviolabili.
Un'altra tendenza che si sta verificando � che il welfare pubblico delega alle famiglie la responsabilit� dell'assistenza, generando una dimensione di �welfare fai da te�, di crescente welfare familiare . Per far fronte a problemi di salute o altre esigenze, si realizzano varie forme di associazionismo familiare, di auto mutuo aiuto tra famiglie, di conciliazione famiglia-lavoro, di presenza nelle famiglie di colf e badanti, o di �caregiving� familiare (familiari che, talvolta ritirandosi dal lavoro, accudiscono congiunti disabili gravissimi). La famiglia diventa cos� tessuto di assistenza e di cure, quasi un ritorno al passato, quando bambini, anziani o malati erano tenuti in casa (perch� cos� si faceva e si doveva fare) e si poteva contare anche sui vicini di casa. Rispetto al passato si ha consapevolezza, formazione ed informazione (si pensi alle campagne organizzate per rivendicare diritti o servizi) ed � cambiata la concezione, perch� la famiglia non fornisce benessere (stare bene) ma ben-essere (sentirsi bene), non cure ma cura (cui corrisponde il concetto inglese �care�). Nella sua forma arcaica cura in latino si scriveva �coera� ed era usata in un contesto di relazioni di amore e di amicizia. Esprimeva l'atteggiamento di premura, vigilanza, preoccupazione e inquietudine nei confronti di una persona amata o di un oggetto di valore (da Cicerone a Sesto Properzio). Cura comprende, allora, premura, sollecitudine, diligenza, zelo, attenzione, delicatezza (quanto richiesto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, nei confronti dei bambini, che sono il frutto tangibile della famiglia). La famiglia, in tal caso, riacquista la dimensione di focolare domestico, si fa veramente nucleo (etimologicamente �nocciolo�) perch� al centro viene messa la persona, la vita; non a caso la famiglia � disciplinata nella Costituzione sotto il titolo rubricato �Rapporti etico-sociali�. In tal modo la famiglia adempie ai doveri inderogabili di solidariet� politica, economica e sociale (art. 2 Costituzione). In meccanica si dice solidale �elemento di un dispositivo o di una struttura collegato rigidamente a un altro�; ebbene la famiglia � proprio cos�, per cui quando viene meno un elemento (che sia la mancanza di un membro o l'inottemperanza ad un obbligo familiare) la famiglia si disgrega con riverberi sui singoli e costi sociali, economici e politici. 
La variet� delle strutture familiari e, quindi, delle possibili configurazioni che ogni famiglia pu� assumere conferma la complessit� della famiglia, ma non la sua caducit�. Nel 1994, Anno Internazionale della Famiglia (IYF, sigla in inglese), all'interrogativo �Cosa � la famiglia� si rispose attraverso l'immagine e la simbologia espressa dal logo dell'IYF: rappresentava due cuori uniti sotto uno stesso tetto a simboleggiare la vita e l'amore in un ambiente/casa in cui regnano il calore umano, l'attenzione reciproca, la sicurezza, la convivialit� e la tolleranza. Il tetto non si chiude sul cuore per mostrare la continuit� della vita individuale dei membri della famiglia, l'apertura all'esterno, la vulnerabilit� della vita familiare. La pennellata sfumata vuole essere un tocco di �astrattezza� per mostrare la complessit� della famiglia .
La famiglia � �societ� naturale� (art. 29 comma 1 Costituzione italiana), �nucleo naturale� (art. 16 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani), �luogo naturale� (dal programma ONU dell'IYF). Oltre alla complessit�, dunque, la famiglia � caratterizzata dalla naturalit�. �Naturalit��, come �natura�, deriva da �nascere, generare� e la famiglia ha in s� la forza che genera. La famiglia � un sistema autopoietico, ovvero una rete di processi di creazione, trasformazione e distruzione di elementi che, interagendo fra loro, sostengono e rigenerano in continuazione lo stesso sistema. Facendo dei giochi di parole col termine famiglia si ricava: �figli� (generativit� e genitorialit�, che non � solo quella biologica), �ama� (amore), �fa� (operosit�), �faglia� (che rappresenta la frattura), �fama� (che deriva da �manifestare, rendere palese� e, quindi, indica apertura), �mia� (che simboleggia l'appartenenza), �miglia� (che indica l'andare avanti e lontano). La famiglia, ogni famiglia � questo e anche di pi�!
Dott.ssa Margherita Marzario E-mail: marghemar@hotmail.com

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