Data: 19/12/2013 11:30:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
di Paolo M. Storani - Caro Zibaldone, devi sapere che qualche giorno fa un nostro lettore, Giuseppe Maisano, ha inviato a Studio Cataldi una storia bellissima. Ha calamitato la nostra attenzione e, visto e considerato che il periodo di Natale � tempo di letture, non ci abbiamo riflettuto su che pochi minuti per prendere la decisione di proporla ai nostri affezionati visitatori.
Ed allora, buona lettura!

L'isola giusta - Un racconto di Giuseppe Maisano

Anno 1782. Un veliero della flotta del re viaggia su una rotta mercantile sicura e l'orgoglioso capitano guarda spavaldo le nuvole all'orizzonte. �Non sar� una banale tempesta a fermare la Regina dei Mari.� pensa il capitano, ignaro di quello che l'aspetta.
La tempesta, tutt'altro che banale, si abbatte sulla grande nave con la potenza di venti roboanti, sollevando le onde del mare e facendo beccheggiare il veliero. Come un pesce buttato sulla spiaggia, la Regina dei Mari salta e si contorce in balia della forza della Natura finch� le assi, provate da questa immensa forza, si spezzano.
Dopo un'interminabile ora di supplizio, il cielo si terge lasciando il posto ad un tenue sole che rischiara i resti della triste Regina. Qualche barile, una polena e poco altro galleggia a prova del passaggio dell'uomo. Ma tra i resti, una scialuppa porta con s� i pochi fortunati scampati alla tortura dei venti.
Cinque uomini, sfiniti e fradici, rimangono silenziosi a guardare la distesa infinita d'acqua che li circonda.
Fortunatamente la speranza arriva presto a rischiarare i loro cuori, quando uno di loro grida �Terra! Terra!� e cerca di remare con quel che trova intorno a s�.
La terra per� non � clemente, come non lo � stato il mare, e si rivela un'isola piccola e deserta.
Tra lo sconforto generale, emerge chi � abituato a comandare ed affrontare le difficolt�: tra loro infatti vi � un funzionario del re, capace e risoluto.
�Signori, vi conosco poco, ma so quel che basta per cercare di tirare il meglio da voi e sopravvivere a questa situazione. Lei, ad esempio, �disse indicando un uomo giovane e dal fisico possente �� un avventuriero e un cacciatore: riuscir� sicuramente a procurarci della carne da mangiare ed a catturare qualche animale da allevare.�
�Lei invece � un esperto di piante e coltivazioni, quindi ci possiamo affidare a lei per raccogliere e coltivare i frutti di quest'isola.�
Uno di loro, un bizzarro ometto baffuto, esclama: �Io sono un medico, penser� a curare la nostra salute e l'alimentazione.�
�Io invece sono bravo a forgiare e riparare attrezzi, chiedete a me quel che vi serve per il vostro lavoro� aggiunge un uomo forzuto e la pelle brunita dal sole.
�Molto bene� esclama il funzionario del re, �io continuer� allora la mia mansione: terr� sotto controllo l'andamento delle vostre funzioni, cercher� di mantenere un equilibrio tra la produzione e il consumo, e mi occuper� di tenere da parte una scorta per le emergenze.�
Il lavoro � duro all'inizio, ma gli uomini volenterosi non restano con le mani in mano, e la saggezza del funzionario aiuta tutti a coordinarsi per dare il massimo in ogni ambito.
Il cacciatore, creando un allevamento di animali, scambia con gli altri la sua carne e le sue pelli; il contadino, col suo grande appezzamento di terra e il raccolto degli alberi, scambia frutta, verdura, foraggio per gli animali; il dottore si occupa di tutti i malanni, le ferite sul lavoro, studia le piante per mantenere sempre in salute i suoi compagni; l'artigiano ripara e inventa nuovi strumenti per gli altri, per garantire un lavoro ed una vita agevole.
Il funzionario convince tutti che serve un sistema di tributi che mantenga un equilibrio tra le parti e dia sostentamento a chi si trova in difficolt�: cibo da parte di alcuni, crediti di servizi dagli altri. Passano gli anni e la piccola societ� sull'isola procede la sua vita nel rispetto dei ruoli e dei diritti di tutti, governati da un uomo giusto e leale.
Purtroppo la serenit� viene scossa da un evento disastroso. Una epidemia stermina met� della mandria di animali e il povero allevatore si trova in difficolt�. Conseguentemente, avendo pochi animali, comincia ad avere meno lavoro e meno bisogno di attrezzi, cure e foraggio. Cala anche la possibilit� di scambiare con gli altri i propri prodotti: la sua unica ricchezza. Questa situazione per� non si conclude qui: il contadino infatti entra in crisi, per una minore richiesta di verdura da parte dell'allevatore, e perde tutto il foraggio che aveva prodotto.
Anche per il dottore e l'artigiano scarseggia il lavoro: i loro servizi vengono chiesti sempre meno e diventa difficile mantenersi.
Il funzionario decide di continuare a chiedere tributi, col pretesto di aiutare l'allevatore a risollevare la sua attivit�. Anzi, aumenta le percentuali instaurando un regime di austerit�, per uscire dal momento difficile.
L'agricoltore paga il doppio di tributi, il medico e il fabbro pagano un doppio prezzo di crediti di servizi, ed una parte di tutto questo viene dato all'allevatore.
Effettivamente, il quadro globale migliora: con la donazione del funzionario, l'allevatore riesce a riprendere in mano la situazione, ricominciando a chiedere strumenti e foraggio e la sua forza di acquisto aumenta, permettendo agli altri di avere maggiore richiesta di lavoro. Il contadino riprende a produrre a pieno carico, il dottore e il fabbro tornano a lavorare a pieno regime. Per recuperare le risorse impiegate, il funzionario decide di mantenere i tributi allo stesso livello e non tornare alle percentuali iniziali. Gli altri quattro uomini, avendo comunque tutto ci� che gli serve, non protestano e continuano a convivere con serenit�.
Questo momento di crisi, oltre ad un clima di rigore, porta ad una svalutazione dei servizi del dottore e dell'artigiano: ci sono infatti in circolo molti titoli di credito riferiti alle loro prestazioni e quindi il valore del loro lavoro cala.
Per molti anni, la vita sull'isola prosegue indisturbata e pacifica, finch� l'ombra della crisi non si abbatte di nuovo sui cinque uomini. Una stagione di siccit� distrugge buona parte delle coltivazioni del contadino che si ritrova senza merce di scambio per sostentarsi.
Questo per� non � l'unico effetto: gli animali si ritrovano senza foraggio e gli uomini senza la giusta quantit� di verdure per il loro sostentamento. Il contadino aumenta il prezzo dei suoi ortaggi, per poter riprendersi e cercare una soluzione al suo grave problema. Gli altri uomini non hanno scelta, perch� la loro domanda � molto pi� alta dell'offerta che il contadino pu� sostenere. Come successo qualche anno prima, il funzionario decide di ripetere la strategia adottata per l'allevatore: chiede tributi con una percentuale ancora pi� alta, dona una parte al contadino, ma questa volta la situazione si complica.
L'allevatore � rimasto comunque senza foraggio e non sa come sfamare i suoi animali. E' costretto ad ucciderne una grande parte per pagare i tributi ed abbassa il prezzo della carne per venderla tutta. La richiesta per� � rimasta uguale, ed egli si ritrova una grande quantit� di carne e pelli da buttare. I crediti del dottore e dell'artigiano adesso valgono ancora meno, perch� ne circola una gran quantit� a causa dell'aumento dei tributi.
Il contadino si riprende, ma adesso si ritrova a dover ripagare il funzionario per il sostegno ricevuto. Ha in mano dei titoli che valgono pochissimo e non trova il modo di scambiarli, e la sua richiesta di lavoro � diminuita parecchio perch� la richiesta di foraggio � dimezzata.
La piccola collettivit� si trova ad un punto di stallo in cui ognuno comincia a pensare per s� ed a trattenere i propri servigi e prodotti gelosamente. I cinque uomini si lasciano prendere dal nervosismo e dallo smarrimento.
�Cosa dobbiamo fare?� comincia a dire il contadino, �io ho ripreso la mia attivit�, ma ci vorranno anni per tornare come prima. Non so se riuscir� a continuare a pagare i tributi e lavorare per mantenere il mio sostentamento.�
�Guarda come mi sono ridotto io! Ho pochissimi animali e devo aumentare il prezzo di carne e pelli per poter sopravvivere.� disse l'allevatore.
�Noi siamo ridotti peggio: i nostri servizi ormai non valgono niente e lavoriamo continuamente per poter avere il minimo indispensabile e pagare i tributi.� convengono il medico e il fabbro. Il funzionario si trova alle strette: � compito suo trovare una soluzione e questa volta non sarebbe bastato aumentare le tasse. Anzi, sarebbe stata la fine della loro esile societ�.
Ritrovandosi in mano soltanto titoli di credito, perch� la merce scarseggiava, decide di prendere una decisione coraggiosa e sacrificarsi per il bene della societ�.
Si rende conto che alzare le tasse la prima volta � stato un errore: � stato un palliativo per un male che non si estingue, ma si rafforza col tempo. Il suo attaccamento al ruolo lo ha reso distante dalla vita dei suoi compagni e non si � accorto che soffrivano delle sue scelte. Avendo molto di pi� di ci� che gli serviva, non cap� i bisogni della sua societ�.
Ricorda il suo re, che non conosceva povert� e miseria e non capiva perch� il suo popolo chiedeva meno tributi e pi� sostegno. Era diventato sordo e cieco, come il suo vecchio sovrano. Apre gli occhi, si rende conto che l'unico modo per andare avanti � agire con determinazione. Si fa consegnare tutti i crediti dai quattro uomini e li trasforma in moneta, con un valore molto pi� forte, distribuendola in base ai loro bisogni, equamente e con cognizione: ognuno di loro avr� la stessa forza degli altri e nessuno avr� diritti o doveri maggiori.
Contemporaneamente, abbassa i tributi al minimo, in modo da lasciare a tutti la possibilit� di concentrarsi sul loro lavoro e riprendere il benessere che spetta di diritto ad ogni uomo onesto. Sacrifica i propri introiti, che nel tempo erano diventati una ricchezza di molto superiore agli altri, per aiutare il suo prossimo a vivere meglio, rendendosi conto che solo grazie a quegli uomini � riuscito a sopravvivere su quell'isola cos� poco ospitale.
Gli altri quattro uomini fanno mente locale sulla loro situazione e riflettono sulla loro vita e le loro azioni. Il medico, considerato un lume e altamente remunerato per la sua cultura e conoscenza, si rende conto che da solo sarebbe presto morto di stenti per la mancanza di cibo. Cos� anche l'artigiano, che scambiava i suoi servigi e le sue invenzioni con verdure e carne, capisce che niente avrebbe potuto da solo e che non si deve considerare migliore degli altri, o pi� importante. Il cacciatore capisce che aumentare il profitto del suo allevamento non lo porter� da nessuna parte, che la sola cosa importante � convivere bene con gli altri. L'agricoltore comprende che ognuno pu� avere delle difficolt� nella vita e che sostenendosi a vicenda potranno superare anche le crisi peggiori.
La scelta � difficile, perch� se questa manovra dovesse fallire, tutta la loro societ� si ritroverebbe in una situazione disastrosa dove nessuno potrebbe pi� garantire il proprio lavoro, la propria salute e il proprio sostentamento. I cinque uomini per� sono fiduciosi che i sacrifici del loro leader saranno ricompensati da una ripresa che gli consentir� di vivere al meglio la loro vita. La societ� va curata come un germoglio che nasce: solo se sostenuta, alimentata, potr� dare buoni frutti. E solo se tutti potranno favorire di quei frutti, la societ� avr� compiuto il suo fine ultimo.

Non � bellissima questa storia?! Un autentico trattatello di economia. Ed ora scrivete nell'apposito forum le Vostre considerazioni.
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