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Data: 07/02/2014 14:05:00 - Autore: Luigi Vitale Dr. Luigi vitale. Cristina Kirchner, non è una delle tante casalinghe in fila per acquistare il pane a Buenos Aires, ma la presidente di un grande Paese come l'Argentina. I dati sull'inflazione attuale di quella nazione, ci arrivano da importanti studi indipendenti e descrivono scenari sconcertanti. Un inflazione al 30% in crescita rapida. E tutto questo appare in contraddizione con quanto dichiarato fino a poco tempo fa da Buenos Aires, in quanto la Kirchner ha sempre rappresentato una diversa situazione finanziaria del Paese, al punto che l'FMI, il Fondo Internazionale Monetario, dopo ripetute richieste di documentazione su quanto veniva ufficialmente dichiarato, ha inoltrato una ufficiale sanzione, minacciando l'uscita dell'Argentina dal Fondo, con la possibile conseguenza di far perdere al paese la possibilità di ricevere aiuti all'occorrenza. Ma la realtà è ormai nota a tutti. Testimonianze arrivano da chi sta abbandonando il paese. Come Romana Maria, una delle tante , che racconta di un Paese stravolto: negozi dove non ci sono più articoli di importazione; attività che hanno abbassato le saracinesche; diffondersi del banditismo; ingresso di supermercati presidiati da militari; banche chiuse, file lunghissime all'aeroporto. Sembra un bollettino di guerra, ma è qualcosa di tremendamente simile a quanto già successo nel 2001. Oggi come allora, il Paese dei Tango-bond accusa l'FMI di boicottare gli interessi di quella nazione. Ma la realtà purtroppo sembra essere diversa e non dipendente da organismi estranei alla politica monetaria e fiscale argentini. La decisione di lasciar svalutare la moneta e l'innesco della spirale inflattiva non controllata, sono state l'ultima ratio del governo che ha deciso di accettare un rischio: "se siamo fortunati ci salviamo". Ma una politica finanziaria basata sul rischio non tiene conto del fatto che si sta giocando d'azzardo mettendo a rischio il benessere di milioni di persone. In altro contesto, ma collegato, si pone il "Moral Hazard", che è stato definito come una "bomba" istituzionalizzata pronta ad esplodere a discapito dei cittadini. Ma ora vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che tal volta anche nel mondo politico del Bel Paese, c'è chi ha proposto soluzioni alla crisi economica indicando proprio l'Argentina come modello da seguire per l'Italia. Un modello di indipendenza che ha condotto l'Argentina ad uscire dalla sua crisi del 2001 ma che oggi ha riportato il paese in una situazione forse peggiore. Dobbiamo riconoscere che non è affatto semplice trovare la ricetta giusta per uscire da una crisi di proporzioni tali da aver coinvolto l'intero pianeta. Mi preoccupa però l'idea che se avessimo davvero seguito l'esempio dell'Argentina avremmo rischiato anche noi di trovarci in una situazione analoga. luigivitale02.wordpress.com
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