Data: 06/02/2014 16:42:00 - Autore: Avv. Francesco Giovanni Pagliari

Gas radon verso una normativa di effettiva prevenzione dopo la nuova direttiva europea

Avv. Francesco Giovanni Pagliari-Il radon � un gas radioattivo, incolore e inodore, che, immesso nell'aria dal suolo e da alcuni materiali da costruzione, pu� risultare cancerogeno.

Gli studi compiuti negli ultimi anni hanno messo in evidenza gli effetti sulla salute dell'esposizione al radon, particolarmente negli ambienti chiusi, come le abitazioni e i luoghi di lavoro.

Si stima che l'esposizione al radon sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di tabacco. Secondo l'Istituto Superiore di Sanit�, soltanto in Italia il radon provoca dal 5 al 20% di tutti i casi di tumore al polmone, cio� da 1.500 a 5.500 ogni anno.

Le direttive internazionali raccomandano di verificare, con specifiche misurazioni, la presenza del radon nelle abitazioni.

Le misurazioni radon devono essere eseguite da un laboratorio idoneamente attrezzato e le valutazioni di dose a persona devono essere fatte da un esperto qualificato nella radioprotezione, come indicato nel Decreto Legislativo n�230 del 17 marzo 1995 e ss.ii.mm. (D.Lgs.187/2000, D.Lgs.241/2000, D.Lgs.257/2001).

In Italia la normativa in materia (Decreto legislativo n. 241 del 26 maggio 2000) riguarda tuttavia soltanto gli ambienti di lavoro.

Il D.lgs n. 241/2000, inoltre, fissa un livello di riferimento di 500 Bq/m�.

Molti Paesi comunitari hanno invece adottato valori di riferimento pi� bassi: Regno Unito 200 Bq/m�, Germania 250 Bq/m�. La Svizzera ha optato per un valore limite prescrittivo di 1.000 Bq/m� ed un valore operativo (raccomandato) di 400 Bq/m�.

Nel 2002 il nostro Paese si � comunque dotato di un �Piano nazionale radon� per proporre azioni di riduzione del rischio e, nel 2005, ne ha affidato la realizzazione all'Istituto Superiore di Sanit�.

Il 17 Gennaio 2014 � stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la nuova Direttiva europea sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti�(�Basic Safety Standards� - Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, pubblicata sulla G.U.U.E. L-13 del 17/1/2014).

La nuova Direttiva � il prodotto di un processo di revisione, durato anni, destinato a rivoluzionare le normative nazionali in tema di radioprotezione�di tutti i Paesi membri dell'Unione Europea.

Per la prima volta in tale Direttiva infatti sono stati fissati limiti di concentrazione di attivit� per la commercializzazione di materiali da costruzione e sollecitati ai Paesi comunitari piani di azione per le concentrazioni di gas radon nelle abitazioni.

La nuova Direttiva si applica a qualsiasi situazione di esposizione - pianificata, esistente o di emergenza - che comporti un rischio di radiazioni ionizzanti che non pu� essere trascurato dal punto di vista della radioprotezione in relazione all'ambiente, in vista della protezione della salute umana nel lungo termine.

Diventa cos� obbligatorio, per tutti gli Stati dell'Unione Europea, dotarsi di un piano nazionale �radon�. Gli Stati membri dovranno predisporre inoltre le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla predetta Direttiva entro il termine ultimo del 6 febbraio 2018.

Si segnala dunque l'importanza della recente pubblicazione della Direttiva comunitaria in commento, in quanto comporter� l'introduzione in Italia di una normativa di recepimento auspicabilmente finalizzata ad un'effettiva prevenzione di una delle pi� diffuse cause di tumore polmonare.

Avv. Francesco Giovanni Pagliari

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