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Data: 21/02/2014 11:40:00 - Autore: Luigi Del Giudice![]() Ne deriva che oltre ai reati di cui agli artt. 81 cpv., 171-ter comma 1 lett. c) della legge n. 633/1941, per aver detenuto n. 104 compact disk privi del contrassegno SIAE, lo stesso viene condannato per istigazione alla corruzione cos� come previsto appunto dall'articolo 322 del codice penale, commi 1 e 2, ssecondo il quale�Chiunque offre o promette denaro od altra utilit� non dovuti, a un pubblico ufficiale o a un incaricato di un pubblico servizio, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell'articolo 318, ridotta di un terzo.Se l'offerta o la promessa � fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio a omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nell'articolo 319, ridotta di un terzo.� Il difensore a seguito della decisione
della Corte d'appello, propone ricorso
alla Cassazione deducendo la mancanza sia dell'elemento oggettivo, che dell'elemento
soggettivo circa la configurabilit� del reato di istigazione alla corruzione.
In merito al primo punto la Suprema Corte ritiene che l'offerta in questione, effettuata
durante una verifica in cui � stata contestata la detenzione di 104 c.d. privi
del contrassegno SIAE, � potenzialmente idonea al perseguimento dello scopo,
identificabile con l'evitare il sequestro dei compact disk irregolari e delle
conseguenti sanzioni. Per quanto concerne invece l'elemento soggettivo, deve
ritenersi la sussistenza del dolo
specifico, in quanto, l'offerta dei compact disk � diretta ad indurre i
pubblici ufficiali ad omettere un atto d'ufficio, cio� il sequestro delle
cassette irregolari. (Corte di Cassazione, sentenza 17 febbraio 2014, n. 7382) Dott. Luigi Del Giudice
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