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Data: 24/02/2014 10:00:00 - Autore: Avv. Barbara Pirelli Avv.Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com "L'amore non vuole possedere nulla, vuole solo amare" scriveva Herman Hesse e come dargli torto? Il possesso, il dominio non hanno nulla a che vedere con l'amore. Anzi probabilmente ne sono i principali antagonisti. Ed è possibile che dietro tanti episodi di violenza contro le donne ci sia proprio questa volontà di possedere l'altro al punto di arrivare persino a limitarne la libertà fisica. Ma a fronte di questi comportamenti è intervenuta ora la Corte di Cassazione avvertendo che anche nell'ambito di un rapporto amoroso, limitare fisicamente la libertà di un'altra persona, anche se la stessa può avere la possibilità di fuggire, può configurare il reato di sequestro di persona. La Corte nella sentenza n. 7962 del 19.02.2014 ribadiscce che: "perché si possa configurare il reato di sequestro di persona non è necessario che la limitazione della libertà di movimento dell'altra persona sia oggettivamente insuperabile e' sufficiente che l'attività, anche meramente intimidatoria, faccia desistere la vittima ad allontanarsi dai luoghi in cui la si vuole trattenere." In questo modo si priva la vittima della libertà di azione anche se la stessa conserva comunque una capacità di reazione. La vicenda di cui si è occupata la Corte di Cassazione riguarda una giovane ragazza che era dipendente di un esercizio commerciale il cui titolare era un uomo più grande di lei. Tra i due nasceva una relazione amorosa e una convivenza. L'uomo però, spesso in preda a una gelosia patologica, nel corso di accese discussioni era solito picchiare la ragazza impedendole anche di uscire da casa chiudendo a chiave la porta. La Corte nell'analisi del caso ha preso in considerazione, così come era stato sottolineato dal ricorrente e dalla Corte di Appello, che la ragazza in più di qualche occasione avrebbe potuto fuggire o chiedere aiuto. Secondo gli Ermellini, però, la possibilità di fuga non fa venir meno la configurabilità del reato; la vittima,infatti, pur avendo questa possibilità in molte occasioni vi aveva rinunciato per paura di essere sottoposta ad ulteriori pericoli. In particolare in una occasione la ragazza si era allontanata dall'abitazione con il proprio motorino, ma aveva sempre dimostrato un atteggiamento di remissività verso l'uomo. Dunque, anche l'episodio di allontanamento non poteva escludere il comportamento dell'uomo tenuto in precedenza.
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