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Data: 20/03/2014 17:36:00 - Autore: Carmelo Cataldi Dott. Carmelo Cataldi Berlusconi è ancora, ex lege, Cavaliere dell'Ordine al Merito del Lavoro. Ecco le ragioni giuridiche. Quando si perde l'onorificenza. Intorno alle 18.00 di ieri 19 marzo, su quasi tutti i quotidiani on line, dall'Ansa a Repubblica, dal Fatto Quotidiano al Corriere della Sera, etc., è stata battuta la notizia che dava Silvio Berlusconi per decaduto dal titolo di Cavaliere del Lavoro perché si era auto sospeso dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro, nelle more di quanto stava decidendo il Consiglio Direttivo della Federazione in merito alla sua permanenza all'interno della predetta Associazione che riunisce tutti coloro che sono già insigniti del titolo di Cavalieri del Lavoro. In realtà sotto il profilo giuridico si è fatta un pò di confusione tra ciò che rappresenta il Consiglio Direttivo della Federazione rispetto al Consiglio dell'Ordine al Merito del Lavoro. Si tratta di due organi diversi e distinti. Vediamo di fare chiarezza sul punto. La Federazione dei Cavalieri del Lavoro, istituita come “Ente Morale” nel 1923 e riconosciuta come un'associazione senza fini di lucro soltanto nel 1925 è la Federazione di coloro che già sono Cavalieri dell'Ordine al Merito del Lavoro, Ordine Cavalleresco nazionale, questo, istituito il 9 maggio 1901, che risulta del tutto autonomo rispetto alla Federazione, assunto che induce a ritenere anche attraverso le disposizioni statuarie e soprattutto quelle legislative, che un Cavaliere del Lavoro può anche essere iscritto alla Federazione, mentre un iscritto alla Federazione non può essere tale senza che sia Cavaliere del Lavoro! Dunque, anche se la Federazione può statuariamente allontanare un suo socio, per vari motivi tra cui l'indegnità, questo non significa che questo decada dal titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito del Lavoro in quanto ciò può avvenire, ex lege, soltanto su proposta motivata ministeriale, sentito il parere del Consiglio dell'Ordine e con decreto del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'art. 13 della L. 15 maggio 1986, n. 194, Norme sull'Ordine cavalleresco al merito del lavoro. (Incorre nella perdita dell'onorificenza l'insignito che se ne renda indegno). La proposta di revoca della onorificenza è comunicata all'interessato affinché, entro il termine di decadenza di giorni trenta, presenti per iscritto le difese da sottoporre alla valutazione del consiglio dell'Ordine, che esprime il proprio parere nei successivi sessanta giorni. Sono vincolanti per il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato le richieste di revoca indirizzategli dai soggetti di cui all'articolo 5, comma 1, della presente legge. Previo parere del consiglio dell'Ordine e su proposta motivata del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, la revoca è disposta con decreto del Presidente della Repubblica.) Paradossalmente potrebbe anche verificarsi che, anche volendo, Berlusconi non possa liberarsi del titolo di Cavaliere del Lavoro in quanto non è previsto che l'insignito possa rifiutare l'onorificenza, ma che gli possa essere solo revocata, diversamente da quanto invece è previsto per l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ove appunto l'insignito, ai sensi dell'art. 9 del DPR D.P.R. 13 maggio 1952, n. 458 (Nel caso di rinuncia all'onorificenza, il Cancelliere dell'Ordine non dà corso alla registrazione del decreto di concessione informandone il Presidente del Consiglio dei Ministri; se la registrazione sia già avvenuta il Presidente del Consiglio promuove la revoca del decreto di concessione) potrebbe e può ancora, dopo la concessione, rifiutarne l'attribuzione. Ora tutto ciò non sembra essere ancora avvenuto, tant'è che sul sito del Quirinale (in questa pagina) risulta ancora che Silvio Berlusconi è insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro e per cui appare del tutto legittima la domanda: "cui prodest" l'aver lanciato una simile notizia destituita di fondamento giuridico? Forse al diretto interessato, considerato che il 10 di aprile dovrà essere valutata dai Giudici di Milano l'eventuale suo affidamento ai servizi sociali e presentarsi con il capo chino e cosparso di cenere può essere un colpo ad effetto! Dr. Carmelo Cataldi
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