Data: 26/03/2014 11:30:00 - Autore: Laura Tirloni
Di Tirloni Laura - Psicologa Clinica - tirloni.laura@hsr.it Mai
come oggi, l'informazione e i mass media ci bombardano attraverso
innumerevoli canali, raggiungendo un pubblico sempre più vasto. Che
influenza ha tutto questo su di noi? Gli stimoli mediatici sono davvero
in grado di modificare il nostro modo di valutare la realtà, e
quanto? Nel 1968 un gruppo pionieristico di ricercatori (Maxwell,
McCombs e Donald Shaw) avviarono i primi studi per approfondire
quanto i mass media e le informazioni fossero in grado di incidere
sulle coscienze e le idee delle persone.
Essi teorizzarono
il processo di 'agenda
setting', secondo il quale i mass media sarebbero in grado di
definire l'agenda pubblica in modo tale da influenzare il pensiero della gente.
Il concetto dell'agenda prevede che un certo numero di argomenti
vengano comunicati seguendo una data gerarchia d'importanza (una
sorta di ordine del giorno pubblico), in un tempo specifico.
I media
tenderebbero a concentrarsi maggiormente su alcuni eventi piuttosto
che su altri e in questo modo invierebbero l'ordine del giorno
contenuto “nella loro agenda” ad un vastissimo pubblico. Allo
stesso tempo, gli organi d'informazione stabiliscono gli argomenti prioritari a
cui dedicare più spazio, in base ad una serie di pressioni che spesso
sono il risultato di una mediazione tra vertici politici o elitari e
opinione pubblica. Ovviamente, maggiore sarà la rilevanza che una
notizia assume in agenda, e maggiore sarà anche il riconoscimento e
l'importanza che essa acquisirà a livello pubblico.
Come
ben spiega il sociologo E.Shaw: 'La gente tende ad includere o ad
escludere dalle proprie conoscenze ciò che i media includono o
escludono dal proprio contenuto. Il pubblico inoltre tende ad
assegnare a ciò che i mass media includono, una importanza che
riflette da vicino l'enfasi che da questi viene attribuita agli
eventi, ai problemi e alle persone'. In questo modo possono variare i
criteri di valutazione che i cittadini si formano sull'operato dei
governi, dei politici, dello Stato e via dicendo. Inoltre,
i criteri mediatici di selezione si basano spesso sulla
spettacolarità delle notizie, per cui tendono a venire privilegiate
quelle che più facilmente tengono il pubblico inchiodato alla sedia
davanti alla televisione e fanno audience.
Bisogna anche aggiungere che spesso, dietro testate giornalistiche e
telegiornali, si raccolgono obiettivi di tipo ideologico ed
economico. Tutto ciò rende più che mai indispensabile che il
pubblico mantenga vivo l'interesse e la curiosità per ciò che lo
circonda, esercitando allo stesso tempo e in modo sistematico il
proprio senso critico, ponendosi interrogativi, verificando le fonti
e comparando le notizie. E' dunque bene mantenersi informati in modo
partecipe ed attivo, considerando sempre cosa
diverse fonti dicono della stessa notizia ed evitando di prendere
come oro colato ciò che passa attraverso gli organi di informazione.
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