Data: 05/04/2014 11:00:00 - Autore: Laura Tirloni

Di Laura Tirloni - Psicologa clinica

tirloni.laura@hsr.it

Ogni giorno, in ogni parte del Mondo, nelle sale riunioni aziendali, nelle assemblee comunali delle citt�, nelle scuole, nei Governi, le persone si riuniscono in gruppi per discutere su varie questioni e prendere delle decisioni. Pi� spesso di quel che si possa credere, molte di queste si rivelano infelici: le aziende falliscono, i governi si muovono in direzioni sbagliate (e mai come oggi questo � cos� attuale!) e le persone soffrono. Perch� allora i governi talvolta, prendono decisioni cos� infruttuose per la comunit�? In generale ci� pu� avvenire per svariati motivi, tra i pi� frequenti, il cosiddetto 'pensiero di gruppo', dove per quest'ultimo si intende un'unit� decisamente pi� complessa della somma dei pensieri dei singoli individui. Comprendere come si formi un pensiero di gruppo e quali siano i meccanismi alla sua base, pu� essere utile per intervenire e rendere il processo decisionale pi� efficace, in funzione di una buona gestione della societ�.

Il pensiero di gruppo di solito si forma sulla base di affinit� di valori tra i suoi membri. I gruppi sono il pi� delle volte costituiti da individui che si apprezzano, che si pongono in modo simile rispetto ad alcune questioni della vita, che si rispettano e via dicendo. E' per questo motivo che quando si cerca di prendere una decisione, qualsiasi idea contraria che interferisca con il consenso generale, rischia di venire automaticamente rifiutata e svalutata. Il portatore di un dissenso corre a sua volta il rischio di venire isolato e di mettere a repentaglio le sue relazioni all'interno del gruppo.

Dagli studi di psicologia sociale emerge chiaramente che le persone tendono rapidamente ad assumere la posizione di maggioranza e soprattutto, che le possibili alternative, nonch� le prove che creano conflitto con la decisione maggioritaria, vengono ignorate o respinte. (Nemeth e Kwan, 1987).

Bench� il dissenso tenda a venire arginato, esso ha una funzione indispensabile all'interno del gruppo, ossia quella di avanzare delle critiche, offrendo al contempo alternative possibili e vigilando sulle conseguenze delle decisioni da prendere. Se si � motivati a prendere una buona decisione, � indispensabile saper accogliere il dissenso e le critiche, piuttosto che respingerle o scoraggiarne l'espressione stessa, come invece spesso accade. Le organizzazioni e le aziende tendono, infatti, ad assumere dipendenti che sanno �adattarsi� (i cosiddetti "sissignore"). La coesione del gruppo � vista come un valore in s�, ai fini della produttivit�. Il disaccordo viene facilmente interpretato come un attacco personale o un atteggiamento irrispettoso. I dissidenti rischiano cos� di venire espulsi dal gruppo e di diventare sempre pi� una specie in via di estinzione. Al contrario, il loro ruolo risulta indispensabile a patto che si impegnino ad evitare confronti gratuiti o basati su questioni personali, presentando le opinioni minoritarie in modo onesto, modulato e sincero. 

La maggioranza, a sua volta, dovrebbe imparare a interpretare il dissenso come una possibilit� in pi� per diminuire i rischi di una decisione, che pur essendo unanime, pu� essere comunque sbagliata. Ben venga dunque un dissenso costruttivo, che si esprima con critiche sincere e opzioni alternative, in grado di stimolare il gruppo ad approfondire, a riflettere e, in ultima analisi, a crescere.


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