Data: 08/04/2014 11:50:00 - Autore: Laura Tirloni
Di Laura Tirloni - Quando un matrimonio naufraga, non sono solo i soggetti coinvolti ad uscirne a pezzi ma anche le loro finanze. Di questi tempi il divorzio � un lusso che non tutti possono permettersi, volendo ironizzare un po' su una vicenda che, in realt�, il pi� delle volte si rivela molto dolorosa, oltre che onerosa, sia sul piano emotivo che su quello economico. 
Con la separazione ed il divorzio, infatti, le spese si moltiplicano e tutto raddoppia: le case, le macchine, le bollette, le assicurazioni e si potrebbe proseguire a lungo. Quello che davvero non cambia � il budget della, ormai ex, famiglia, che si ritrova a tirare la cinghia su molti fronti. 
Per analizzare in modo pi� approfondito il fenomeno, facciamo riferimento ad una ricerca condotta da Demoskopea per un noto sito di annunci immobiliari, che ha coinvolto un campione di 2.700.000 divorziati e separati del nostro Paese. 
Dallo studio si � evidenziato che la separazione determina una situazione di sofferenza economica.  Uno degli elementi di maggiore contesa diventa la casa e un numero nutrito di italiani divorziati o in fase di divorzio �decide� di tornare a vivere da mamma e pap�
L'indagine mette anche in luce che, sul piano economico, il primo anno dalla separazione � sicuramente il pi� arduo, tanto che, nei dodici mesi dall'avvio delle pratiche, la maggior parte dei separati vive ancora nella casa coniugale (57,8%), magari ancora insieme all'ex partner; un quarto si � trasferito a vivere in affitto (26,6% tra chi � separato da meno di un anno) e pi� di uno su dieci si ritrova tra le mura della famiglia di origine (10,9%), soprattutto tra gli under 35, che costituiscono anche il 24% del totale di chi affronta una separazione. 
Dalla ricerca emerge che in linea generale, le condizioni di vita tendono a migliorare con il tempo: a distanza di cinque anni dalla separazione, solo il 3,3 per cento del campione continua a vivere con la famiglia d'origine, a conferma del fatto che la ricerca del supporto genitoriale � una fase temporanea nel lungo percorso. 
Sono per lo pi� gli uomini, soprattutto se in presenza di figli, a scegliere di tornare a vivere con i genitori, una scelta che tuttavia si accompagna ad un certo grado di malessere, in quanto vissuta come regressiva ed espressione di inadeguatezza e vulnerabilit�. 
Generalmente, tra l'altro, la casa coniugale viene assegnata al genitore che si occupa dei bambini, senza considerare il fatto che successivamente alla separazione, la situazione economica muta e far fronte agli impegni economici presi in precedenza, come un mutuo troppo oneroso, pu� diventare impraticabile, il che necessiterebbe, forse, di una maggiore flessibilit� normativa. 
Di certo appare concretamente difficile, se non impossibile, garantire lo stesso tenore di vita tenuto in costanza di matrimonio
Gli ex coniugi andrebbero comunque sempre supportati e accompagnati in questa delicata fase di passaggio, alla ricerca di un nuovo equilibrio di vita, che presuppone un cambiamento radicale nell'esistenza della persona e spesso, anche nel suo mondo interno. E qui vengono chiamate in causa tutte le figure professionali e non, che generalmente possono venire coinvolte nella separazione di due coniugi (familiari, amici, colleghi di lavoro, avvocati, psicologi, mediatori familiari, medici di base ecc) e che devono condurli con delicatezza e un occhio sempre vigile lungo questo percorso, aiutandoli a rendere quest'esperienza, se non indolore, almeno il pi� sopportabile possibile.

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