Data: 01/05/2014 09:00:00 - Autore: A.V.
Nell'intento di rilanciare il settore automobilistico rispondendo a finalità ambientali, il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato più di trentuno milioni di euro a titolo di incentivo per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive. A tale somma, si devono aggiungere i contributi non esauriti nel corso del 2013, per un totale che supera quindi i 63 milioni di euro. Le predette agevolazioni interessano, come anticipato, i veicoli poco inquinanti: non solo automobili e veicoli commerciali leggeri, ma anche ciclomotori e motocicli a due e tre ruote, e per finire quadricicli. Si tratta, in altre parole, di veicoli a motore il cui limite fissato per le emissioni di anidride carbonica non superi i 120, i 95 o i 50 g/km; in particolare, mentre sono esclusi tutti i veicoli alimentati a diesel o benzina, rientra nelle agevolazioni l'acquisto, nel rispetto dei suddetti limiti, di nuovi mezzi a metano, biometano, gpl, idrogeno, biocombustibile, nonché di mezzi a trazione ibrida ed elettrica. L'ammontare dello sconto all'atto dell'acquisto del mezzo dipenderà quindi dalla produzione di gas serra al momento della combustione: fino a 5.000 euro per i veicoli che emettono non oltre 50 grammi di CO2 per chilometro percorso, fino a 2.000 euro per quelli che emettono non oltre 120 grammi, e fino a 4.000 euro per le auto ibride, con emissioni non superiori a 95 grammi. È appena il caso di precisare che il contributo non prevede rottamazione e non è fruibile in caso di acquisto di veicoli usati o a chilometri zero. L'erogazione del contributo sarà ripartito a metà tra lo Stato e il venditore di talchè, calcolato escludendo le imposte, tra cui l'Iva, andrà considerato al netto di eventuali ulteriori sconti effettuati dal venditore stesso. Il fondo per la copertura dei contributi è ad esaurimento; a partire dal 6 maggio, pertanto, i venditori che intendano elargire gli sconti previsti devono effettuare la prenotazione registrandosi al sito www.bec.mise.gov.it, solo così potendo in seguito rivalersi sui concessionari, a loro volta titolari di un credito d'imposta.

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