Data: 07/05/2014 10:00:00 - Autore: Laura Tirloni
Di Laura Tirloni - Il pensiero comune ci porta quasi sempre a considerare la donna nel ruolo di vittima di violenze e maltrattamenti. Anche attraverso i mass media tende quasi esclusivamente a passare l'immagine di un uomo vissuto come �carnefice�, e di una donna vissuta come bersaglio della rabbia e dell'aggressivit� maschile. Il che in molti casi rappresenta la verit�. Ma c'� un'altra realt� che invece tende a non venire menzionata, tanto da apparire quasi inesistente: quella degli uomini che subiscono violenze, all'interno e fuori delle mura domestiche.

Tendenzialmente, la violenza che le donne esercitano sugli uomini � in prevalenza di tipo psicologico, e si esprime attraverso varie forme di rifiuto, accuse infondate, insulti, svalutazioni. La violenza fisica, molto pi� rara, si manifesta per lo pi� con colpi inferti al volto, all'addome, con morsi, lesioni da uso di forbici o altre lame.
La donna punta a denigrare l'uomo nel suo ruolo di amante e di padre, diffamandolo nel privato ma anche nel pubblico o sul posto di lavoro, allo scopo di attaccarne la mascolinit� e di favorirne l'isolamento sociale.

La violenza femminile tende ad essere spesso giustificata in quanto riconducibile a sottostanti condizioni di malessere (depressione post � partum , menopausa, auto-difesa). Quindi, anche quando la donna mette in atto comportamenti aggressivi o violenti, questi tendono pi� facilmente a venire inquadrati come risposte di difesa rispetto a provocazioni subite, il che alcune volte rappresenta la realt�, ma non sempre, ovviamente.
Poter individuare quelle donne che attuano comportamenti improntati alla violenza pu� rappresentare un importante passo per offrire loro un aiuto concreto e costruttivo.

Inoltre, mentre una donna vittima di maltrattamenti pu� trovare supporto presso numerosi gruppi di auto-aiuto, associazioni o anche attraverso il sostegno di amiche e delle altre donne in generale, gli uomini tendono maggiormente a vivere i maltrattamenti subiti con senso di vergogna o come un attacco alla propria mascolinit� e quindi sono pi� propensi ad occultarli.

Non sono infrequenti anche i casi di violenza maschile nei confronti delle donne generati da reiterati atteggiamenti di svalutazione da parte di quest'ultime. In tali situazioni, le donne tenderebbero a istigare la rabbia maschile, che al contrario si esprime maggiormente a livello fisico, (risultando pi� facilmente evidenziabile e perseguibile), rientrando poi nel ruolo di vittime.

Una realt� meno frequente quella della violenza subita dagli uomini, meno conosciuta sicuramente, ma che non pu� passare del tutto inosservata.


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