Data: 30/06/2014 10:20:00 - Autore: Avv. Barbara Pirelli
Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com
Anche una confezione di salsa di pomodoro può costar "cara". Ne sa qualcosa un uomo leccese nei cui confronti e' stato contestato il reato di cui all' articolo 385, commi 1 e 3, c.p., perché, trovandosi agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, si allontanava da casa portandosi presso l'abitazione di un vicino posta sullo stesso pianerottolo. 
Sostanzialmente la decisione presa dal dott. Domenico Greco, con sentenza n. 77 depositata il 22 aprile 2014,si è fondata sulle dichiarazioni del teste escusso su richiesta del PM e sulla produzione documentale prodotta. Il teste era un maresciallo dei carabinieri che riferiva di essersi portato presso l'abitazione dell'imputato dove questi era ristretto in regime di arresti domiciliari; giunto sul posto verificava che l'imputato non era nella sua abitazione ma nella casa di fronte dove vi era un suo amico anche lui agli arresti domiciliari

Qui il maresciallo appurava che l'imputato era seduto al tavolo e parlava con la madre del suo amico il quale  "armeggiava vicino lo stereo cambiando la musica".
Sulla scorta delle risultanze dibattimentali il Giudice ha ritenuto che fosse configurato il reato di evasione, sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo; nell'evasione il dolo e' generico quindi è sufficiente la volontà di allontanamento nella consapevolezza del provvedimento restrittivo a proprio carico.
Non ha,invece, alcun rilievo lo scopo che l'agente si propone; inoltre neppure la durata e i motivi dell'allontanamento hanno importanza salvo che non abbiano carattere di esimente.
Nella fattispecie de qua l'allontanamento dell'imputato ,dalla propria abitazione, non era giustificato da nessun valido motivo e secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale il reato di evasione  si realizza anche con l'allontanamento dalla propria abitazione per trattenersi fuori di essa anche per breve periodo e in appartamenti contigui o in luoghi condominiali.
Dunque, chi si trova agli arresti domiciliari non può neppure andare dal vicino per chiedere in prestito una confezione di salsa di pomodoro per preparare un piatto di pasta conviene sempre avere la spesa in casa o al massimo sarà un parente a recarsi dal vicino.
Considerato il caso non è stato possibile  il riconoscimento delle attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena.
Per questi motivi, il Giudice trattandosi di fatto commesso nel 2009( legge 199 del 2010 più favorevole al reo)considerati i precedenti e la recidiva condannava l'imputato ad anni uno di reclusione oltre la condanna al pagamento delle spese processuali.
Si ringrazia il sito "www.cercasentenze.it" per aver segnalato la sentenza.

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