Data: 04/07/2014 11:00:00 - Autore: Angelo Casella

di Angelo Casella

A conclusione delle considerazioni gi� in altra sede svolte in argomento, � possibile sintetizzare alcuni conclusivi concetti essenziali.

Come gi� sappiamo, democrazia, dal greco demos cratia, significa potere del popolo. Un principio ripreso anche dalla Costituzione italiana (art. 1), per la quale: �La sovranit� appartiene al popolo�, anche se si soggiunge che questo �la esercita nei limiti stabiliti�. Contraddittoria statuizione, in quanto se � sovranit�, non pu� essere soggetta a dei limiti: se � il popolo che deve comandare, questo deve fare senza condizionamenti e limiti.

Ad ogni modo, appare subito chiaro che si tratta di una forma politica che poteva avere una funzionalit� dove nacque, cio� nella citt�-stato greca, dove esisteva un rapporto diretto, anche fisico, tra popolo e governanti.

Nel nostro modello attuativo odierno, constatiamo invece che (al di l� delle enunciazioni), sul piano dei fatti concreti, il popolo esercita la sua (pur ovvia) sovranit� solo in un momento preciso, di regola ogni cinque anni, quando � chiamato a votare. Anche qui, gi� lo scopo specifico del voto, la scelta dei rappresentanti, � stato illegittimamente abolito, cos� che il popolo sovrano oggi pu� scegliere solo dei contenitori (i partiti) il cui contenuto resta in gran parte indecifrabile. Abbiamo infatti visto, ad esempio, che chi aveva votato per il Partito Comunista, si � inopinatamente ritrovato in un altro partito, che aveva cambiato, con il nome, anche gli ideali da portare avanti. Tutto da solo.

Dato e non concesso che le elezioni non vengano truccate, come chi ha il potere pu� fare (ed ha fatto), dopo questo breve momento, ecco comunque che la �sovranit�� del popolo svanisce nel nulla.

Una volta prodotti Parlamento e governo, il popolo, da sovrano, diventa cameriere e nulla pi� pu� determinare in ordine a ci� che per lui conta (e per il quale ha votato): sviluppo economico, livello del benessere, equit� sociale, servizi, scuola qualificata, sanit� efficiente, ecc.

Il potere di decidere in ordine a tutto ci�, passa al governo (teoricamente, al Parlamento), che lo esercita in modo del tutto autonomo: al popolo non � lasciata neanche una sia pur minima possibilit� di influire sulle scelte del governo.

Quest'ultimo pu� fare � e di fatto, fa � tutto ci� che vuole e come vuole, esclusivamente in base alle proprie valutazioni. Spesso anzi, con precisa arroganza, procede formalmente contro la volont� che il popolo ha manifestato con l'unico mezzo che gli � rimasto, la piazza ( pagandone a volte pesanti conseguenze, come si � visto nel caso delG8 di Genova). Pi� recenti esempi di questa aperta divergenza li abbiamo visti nei casi Tav in Val di Susa, della nuova base americana a Vicenza, delle centrali nucleari, del ponte sullo Stretto, delle privatizzazioni selvagge, ecc., ecc.

Tutto ci� avviene anche perch� il potere pubblico � direttamente influenzato (e, come � spesso emerso, con qualche semplice telefonata) da altri centri di potere esistenti nella societ�: il potere finanziario, industriale (economico, in genere), religioso, massonico, criminale, di potenze straniere, ecc.

Tra questi altri poteri, non troviamo il popolo (termine che significala societ� nel suo insieme), proprio l'unico che dovrebbe contare nel sistema democratico, ma che � privo di telefono con le stanze del potere pubblico. Il popolo � anzi imbonito, mistificato, frastornato, illuso, diviso, ingannato, omologato, da chi di fatto ha il potere (sulla polizia, sui mezzi di comunicazione e su tutti gli strumenti di gestione della collettivit�).

Le cose sono ancora peggiorate da quando, specie con lo sciagurato premio di maggioranza, la parte che arriva al governo, pretende di prendere possesso di tutto il Paese, compresa l'anima (cio� la cultura), decidendo su ogni cosa a proprio piacimento ed interesse, annullando lo stesso principio che giustifica la pluralit� parlamentare, per il quale le decisioni concernenti la collettivit� debbono essere assunte anche da chi � rimasto in minoranza alle elezioni (ma non per questo ha cambiato Paese).

Il popolo, dunque, non � un potere nel sistema politico, ed � perci� � politicamente � un nulla assoluto.

Il persistito utilizzo del termine demo-crazia � allora qui totalmente inappropriato e fuori posto.

Il sistema in atto si pu� correttamente definire solo come oligarchia autocratica.

Angelo Casella


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