Data: 20/07/2014 09:00:00 - Autore: Marina Crisafi

Se ha destato scalpore la notizia di qualche tempo fa della donna in avanzato stato di gravidanza “cacciata” da un lido privato ligure poiché d'intralcio alla battigia, ogni anno con l'arrivo dell'estate e l'invasione delle spiagge da parte di migliaia di turisti, il problema dell'utilizzo dei famigerati “cinque metri” si ripropone.

Complice la concessione di sempre maggiori tratti delle spiagge italiane a stabilimenti balneari privati, a discapito di quelli liberi, si moltiplicano infatti i cartelli di divieto, i casi di segnalazione e i malumori dei bagnanti.

È necessario, quindi fare un po' di chiarezza.

Sia i lidi che le spiagge per l'art. 28 del Codice della Navigazione fanno parte del demanio marittimo e possono essere oggetto di concessione ai privati, fermo restando, in assoluto “l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione" (art. 1, comma 251, lett. e), l. n. 296/2006 e s.m.i.).

Pertanto, qualsiasi impedimento o la richiesta di un costo per il raggiungimento della zona battigia, ossia la striscia di terreno a contatto con il mare, rappresenta una violazione di legge e come tale può essere denunciata alle autorità.

Tuttavia, è compito delle varie capitanerie di porto (regioni e comuni) stabilire di volta in volta, attraverso specifiche ordinanze, i metri demaniali che, non sempre corrispondono ai famosi cinque metri, poiché ciò dipende dalla grandezza della spiaggia.

In ogni caso, occorre tenere presente che l'incriminato tratto di battigia sugli arenili è concesso per il libero transito e la sosta temporanea, non certo per “installarsi” con ombrelloni, tende, sdraio o finanche piscine per bambini, poiché si tratta, appunto, di un'area che deve essere libera al fine di agevolare il passaggio di persone e mezzi di servizio per i soccorsi in mare.

Ovviamente, il divieto di qualsiasi attività, o comportamento, che costituisca ostacolo al transito delle persone e dei mezzi di soccorso, è esteso a tutti, anche ai clienti degli stabilimenti balneari privati.

Pertanto, se di regola, il semplice sedersi o la stesura di un telo per prendere il sole in zona battigia è da ritenersi generalmente tollerata, non lo è sicuramente un'invasione di “attrezzature” per rendere più comoda la sosta. In queste ipotesi, si rischia infatti di essere multati per occupazione di suolo pubblico. 


Tutte le notizie