Data: 22/06/2015 21:00:00 - Autore: Angelo Casella

di Angelo Casella - Ciò che appare sicuramente significativo è il dato riguardante la sfacciata arroganza con la quale la peggiore banda di criminali finanziari del pianeta, la J.P. Morgan, si permette di dettare le regole ed i canoni che dovrebbero essere posti a base delle strutture costituzionali e sociali dei Paesi europei.

Sconcertante e sbalorditivo: questa cricca di speculatori ignoranti e primitivi non sa stare neppure al suo posto. Tra l'altro, la cosa ha un poco il sapore dell'appello di un ladro ai cittadini perché lascino porte e finestre spalancate.

Ma, il fatto che siano arrivati a tanto, rappresenta un segnale. Evidentemente ritengono che il momento sia giunto per uscire dalle loro tane e che l'uditorio sia favorevole a recepire.

E allora viene in mente ciò che – con aria sprezzante (!) – poco tempo fa diceva il grezzo W.Buffet: “ siamo in piena guerra di classe e noi, i ricchi, la stiamo vincendo“.

Certo, su ciò non vi sono dubbi. La guerra planetaria tra lo 0,01% della popolazione mondiale ed il restante 99,99% è giunta ad un punto di svolta e le implicazioni sono molto rilevanti e degne della massima attenzione da parte di tutti.

Questa uscita della J.P.Morgan consente anche di comprendere da che parte provengano e addirittura chi siano i suggeritori ed i compilatori degli stravolgimenti costituzionali che, in fretta e furia, si cerca di introdurre in Italia.

I politicanti italiani (se meritano ancora detta qualifica) sono stati pronti ad obbedire sollecitamente e dettagliatamente. Il tracciato di Costituzione che viene prospettato, ricalca infatti esattamente le indicazioni della J.P.Morgan, analiticamente e nei concetti di principio.

La straordinaria fretta e sollecitudine che hanno costoro nel portare avanti questa bestemmia costituzionale è dettata sopratutto dall'opportunità di cogliere di sorpresa i cittadini ed evitare così che si rendano conto di ciò che sta succedendo.

Ma non è solo per questo motivo. Infatti, con la complicità della Commissione europea, gli Usa stanno cercando di creare un'area di “mercato unico” con l'Europa. I dettagli del patto non sono stati ovviamente resi noti, ma la sostanza è facilmente percepibile. Il patto significa aprire alle bande di lupi famelici in attesa negli Usa, le praterie ricolme di agnellini europei. La dimensione e le enormi riserve liquide delle aziende americane escludono a priori qualunque competizione con quelle europee.

Ecco dunque perché bisogna togliere subito di mezzo quel sistema di protezione sociale e civile che caratterizza i Paesi europei. Ed il primo obbiettivo è l'Italia, la colonia Usa in Europa, la testa di ponte per demolire il sistema.

E' impensabile, infatti, si dice oltreoceano, che gli investitori americani portino i loro soldi in Europa senza potervi dettare legge.

Basta, dunque, per dirla con la J.P. Morgan, con le “protezioni del lavoro“, con le “Costituzioni contaminate dalle idee socialiste“, con la “separazione dei poteri costituzionali“, piantiamola con gli “esecutivi deboli” e smettiamola con la “licenza di protestare” dei cittadini. Devono tacere e obbedire (e consumare).

Questa manica di banditi pretenderebbe di cancellare secoli di progresso civile, (per non parlare della Magna Charta e dell'habeas corpus), per poter colonizzare agevolmente l'Europa e rafforzare in tal modo la sua posizione contro l'unico competitore planetario: la Cina.

Questa gente è completamente priva di scrupoli. Appoggiati dal potere politico, che ha completamente soggiogato e asservito, hanno trasformato uno Stato in una azienda commerciale, costruito solo come espressione dei principi di mercato e annullando qualunque istanza che uscisse da tale logica. I sindacati, ad esempio, non hanno alcun potere ed è consentito alle aziende di non assumere operai sindacalizzati. Non parliamo dell'inesistenza di un servizio sanitario pubblico.

D'altronde, basterebbe ogni tanto ricordare ciò che diceva il pluridecorato generale dei marines Butler che, dopo aver partecipato a guerre in tutto il globo, ammise di aver “truffato per conto del capitalismo e dei gangsters di Wall Street, assai peggio di Al Capone che, almeno, operava in un solo Stato“.


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