MEDIAevo n. 32 di Paolo M. Storani - Uno squillante richiamo in prima pagina sotto la dicitura "il caso" ed un paginone 23 con tanto di fotonotizia in bianco e nero con l'arresto del bel Ren� del 15 febbraio 1977: Repubblica di ieri, venerd� 8 agosto 2014, attutito il colpo della perdita del vice-direttore Massimo Giannini, che va a sostituire Giovanni Floris a Ballar� (esule a La7), si occupa di Renato Vallanzasca e di diritto all'oblio.L'articolo, che contempla un'intervista di spalla ad Alberto ABRUZZESE, sociologo dei processi culturali e comunicativi presso l'Universit� IULM di Milano, � stato interamente predisposto da Luca De Vito e pone un mucchio di problematiche intriganti per chi si occupa di web reputation.
La pi� brava in materia a nostro umile, ma fermo avviso � l'Avv. Deborah Bianchi del foro di Pistoia, con studio a Firenze che divide con il marito, l'egregio Avv. Alessio Castelli.
Allora, pur dedita a mari, monti, laghi o relax casalinghi, mia cara Deborah che ne pensi della richiesta che attiene al bandito milanese?
Pare, stando a quanto riporta il quotidiano diretto da Ezio Mauro, che la richiesta non sia farina del sacco del bel Ren�, bens� di qualcuno (la privacy � ovviamente d'obbligo) che non desidera pi� essere associato nelle ricerche internet al nome di Renato Vallanzasca.
Da Wikipedia, dopo la famosa decisione della Corte Europea, lanciano un accorato appello per la difesa della libert� della rete, con risultati che scompaiono dalle ricerche su internet senza che nessuna spiegazione pubblica, nessuna prova, nessun controllo giurisdizionale e nessun processo d'appello avallino tali determinazioni.
Bisogna scongiurare l'effetto censura, raggiungendo un punto di equilibrio in una materia cos� delicata e complessa.
Chi meglio della rossa Deborah Bianchi, dedita alla tutela del cyberconsumatore ed alla tutela della persona nell'internet, pu� allora illuminarci?!
Ma ora dove sar� e potr� mai raccogliere questo messaggio in bottiglia o su colombo viaggiatore?