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Data: 14/08/2014 11:00:00 - Autore: Law In Action - di P. Storani MEDIAevo n. 36 una rubrica di Paolo M. Storani - (PARTE QUARTA) Il sorgere di nuove emergenze, trascurate, omesse o non rilevabili dagli inquirenti dell'epoca, ha fatto sì che venisse riaperta l'indagine penale sulla morte di Pantani. A settembre il Pubblico Ministero assumerà le determinazioni del caso per fugare le perplessità che suscita una fine così atroce. Nella quarta di copertina della sua inchiesta rigorosa ed appassionata pubblicata in Italia nel 2008, Philippe Brunel scrive: "Marco Pantani non ha scelto la sua morte. D'accordo sulla solitudine. La cocaina. I barbiturici. I giri notturni e le puttane. D'accordo sulla vita dissoluta vissuta come distrazione dall'esistenza monacale del campione.
D'accordo su quest'uomo ferito. Piegato. Disonorato. Assetato di infamia che cerca la vergogna e finisce per trovarla. D'accordo su tutto. Ma non su questa morte ...". Firmava gli autografi con il solo cognome con una lettera M accanto che sembrava il profilo di una tappa di montagna. Ma chi era davvero Marco Pantani che, al tempo delle mie peregrinazioni al seguito della variopinta carovana del ciclismo, più da curioso che da suiveur, ho conosciuto gregario (o luogotenente che dir si voglia) con ancora la capigliatura in testa (cui, purtroppo, teneva tantissimo)? Poi di gregari ne avrà anche il Pirata. Lo stimarono moltissimo e tuttora lo stimano, anche se da un decennio se n'è andato via. Anzi, i gregari amarono in modo travolgente il Pirata. Nessun compagno di squadra di Diego Armando Maradona ha mai parlato male di lui. I gregari di Marco Gli vogliono tuttora molto bene. Una volta Gianni Mura chiese a Davide Boifava, team manager della Carrera, la prima squadra professionistica del Pirata, come avesse fatto ad anticipare la concorrenza, aggiudicandosi le prestazioni di questo scalatore che viene insolitamente dal mare. "Ti dico la verità. Non siamo andati noi da lui, è venuto lui da noi. A casa mia, due anni prima di passare professionista. Io ero un po' perplesso, lui insisteva: guardate che a prendermi fate un affare". Aveva ragione Pantani ed aveva ragione anche Amadori, un ciclista romagnolo che continuava a magnificarne le doti. Ho scoperto ieri, 13 agosto 2014, che la parola "Pantani" è la seconda più ricercata nell'estate del web dopo Ebola, il virus che purtroppo impazza. Alle h. 11:45 del 13 gennaio 1970, presso l'ospedale Bufalini di Cesena, Mamma Tonina dà alla luce un bimbo di kg 3,75, proprio dove è stata ricoverata l'8 agosto 2014 per accertamenti: causa stress il suo cuore fa le bizze. Trova il Papà Paolo e la sorella Manola, che ha quindici mesi, e abita nella casa dei nonni Sotero e Delia in Via Saffi di Cesenatico. Proviamo allora a rievocare la biografia del Pantadattilo seguendo quella ufficiale che riporta la Onlus a lui dedicata Fondazione Marco Pantani O.N.L.U.S. - P.IVA 97373930151, rinvenuta al sito www.pantani.it, con l'avvertenza che il grassetto è nostro:
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