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Data: 21/08/2014 09:37:00 - Autore: Briciole di diritto A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com Questa settimana: ricorso ex art. 700 c.p.c. per rimuovere foto indesiderate da Facebook; la madre anoressica può vedere il figlio? Il diritto di visita e' possibile attraverso Skype? Ed ancora: quali sono i limiti del passo carrabile? Processo civile telematico: una sentenza del Tribunale di Pavia; L'agente fuori servizio può elevare una multa? Risponde il Tribunale di Trento. Qui di seguito 37 micro sentenze. 1.Responsabilità medica. Se un paziente ha subito una emorragia interna in seguito ad un intervento chirurgico, il medico curante e' responsabile penalmente se non ha adottato tutte le misure necessarie per arrestare l'emorragia. La condanna del medico per omicidio colposo e' stata confermata da alcuni elementi a suo sfavore quali: la rimozione del catetere applicato dopo la lesione del vaso sanguigno e il mancato monitoraggio della fase post-operatoria . Corte di Cassazione, sentenza n. 34767 del 7.8.2014 2.L'affidamento può dipendere dalla scelta del figlio. Interessante e' questa ordinanza emessa dal Tribunale di Perugia in base alla quale è stato disposto l'affidamento al padre del figlio tredicenne; l'uomo aveva presentato un ricorso ai sensi dell'art. 710 c.p.c. per chiedere la modifica delle condizioni di separazione. Nel caso di specie, per decidere sull'affidamento, decisivo e' stato l'ascolto del minore. Con la sentenza di separazione era stato disposto l'affidamento condiviso ad entrambi i genitori, collocandoli presso la madre e ponendo a carico del padre l'obbligo di versare 500 euro al mese per il loro mantenimento. Dopo un anno però, il figlio tredicenne, dopo aver trascorso le vacanze con il padre, manifestava la volontà di andare al vivere con il padre;in questo modo il genitore avrebbe ottenuto la revoca dell'assegno di mantenimento mensile. La moglie invece aveva osteggiato questa scelta ritenendo che se il figlio si fosse trasferito dal padre si sarebbero occupati di lui solo i nonni. Tribunale di Perugia ordinanza del 26 marzo 2014 3.Assegnazione della casa coniugale. Nella vicenda in questione la madre assegnataria della casa familiare con figlia maggiorenne non autonoma economicamente ha perso il diritto all'assegnazione dell'immobile( di proprietà esclusiva del marito) perché la figlia convivente, pur aver svolto pratica professionale, aveva comunque maturato capacità reddituali. Inoltre, la Suprema Corte ha affermato in altri pronunciamenti che non può esserci la riviviscenza” dell'obbligo al mantenimento ove, successivamente, il figlio sia costretto a cessare la propria atttività lavorativa, in quanto “le circostanze ulteriori non possono far risorgere un obbligo di mantenimento di cui presupposti siano già venuti meno” (Cass. 12477/04 e 23590/10). Corte di Cassazione sentenza n. 21334 del 18 settembre 2013 4.Compenso all'avvocato. Se un avvocato assiste il cliente in varie cause il suo diritto al compenso si prescrive dalla chiusura di ogni singolo giudizio. Dunque, anche se c'è una unitarietà dell'incarico l'onorario va chiesto alla definizione di ciascuna lite. Corte di Appello di Firenze sentenza n. 25 del 2014 5.L'assegnataria della casa coniugale perde gli arredi se vive in un'altra abitazione. In caso di trasferimento viene meno lo scopo di conservazione di un habitat inalterato per i figli. Corte d'Appello di Roma sentenza n. 1367 del 2014 6.Mantenimento figlio naturale . E' responsabile penalmente chi non mantiene il figlio nato dalla relazione extraconiugale. Nel contributo economico vanno ricompresi una serie di costi: il motorino, l'abbigliamento, gli sport, i viaggi. E' alquanto irrilevante il solo legame affettivo. Corte di Cassazione, sentenza 33026 del 2014 7.Diritto di critica. Va bene il diritto di critica ma non bisogna esagerare con le dichiarazioni; ad esempio non sono giustificati attacchi a qualità o modi di essere della persona che finiscano per prescindere dalla vicenda concreta. Quindi si va oltre il diritto di critica se si scade nel discredito in termini generali della persona criticata. Vanno dunque rispettati i valori fondamentali della persona che oltre allo scherno della sua immagine pubblica può essere esposta al disprezzo. Corte di Cassazione sentenza n. 33197 del 25 luglio 2014 8.Assegnazione della casa familiare . La ex moglie perde l'assegnazione della casa familiare se si trasferisce con i figli in un'altra abitazione, ad esempio la casa delle vacanze. Questo principio era già stato espresso dalla Corte di Cassazione ma una recente sentenza della Corte di Appello di Roma ha precisato che, in caso di trasferimento, la ex moglie perde anche gli arredi presenti nella casa familiare. In caso di trasferimento viene meno lo scopo di conservazione di un habitat inalterato per i figli. Corte d'Appello di Roma, sentenza n. 1367 del 2014 9.Esposizione all'amianto. Per ottenere il beneficio previdenziale per esposizione all'amianto la domanda giudiziale va presentata nei confronti dell'INPS, quale ente legittimato a concedere l'erogazione del predetto beneficio. Non può dunque essere accolto il ricorso presentato all 'INAIL in quanto soggetto estraneo al rapporto di natura previdenziale. Corte di Cassazione Ordinanza n. 16592 del 21 luglio 2014 10.Rapina o furto con strappo? Si configura il reato di rapina e non di furto con strappo quando il soggetto esercita violenza nei confronti della vittima proprio per vincerne la resistenza. Nel caso di specie il Tribunale di Trapani aveva condannato alla pena di anni quattro di reclusione e euro 1000 di multa un uomo per rapina aggravata perché per rubare la borsa ad una vecchietta di ottanta anni l'aveva spintonata in avanti facendola cadere al suolo; la donna riportava traumi vari e fratture guaribili in trenta giorni. La corte di Appello di Palermo confermava la sentenza di rimo grado e anche la Cassazione decideva in tal senso ritenendo palesemente inammissibile il ricorso dell'imputato. Corte di Cassazione sentenza n. 30938 del 4 luglio 2014 11.Ancora un'altra sentenza vintage. Assegnazione casa familiare. Particolarmente interessante e' questa sentenza della Cassazione dell'anno 2009. In questa pronuncia la Suprema Corte ha chiarito che la scelta della casa familiare non deve essere rimessa alle esigenze dei figli ma deve ricadere sulla casa in cui viveva stabilmente il nucleo familiare. Nella vicenda in questione, sulla base di questo principio, la Cassazione ha riformato la sentenza di merito in forza della quale era stata assegnata alla moglie separata quale casa coniugale un appartamento, diverso da quello dove la famiglia aveva vissuto unita, ma più rispondente ai desideri della figlia che viveva con lei. Questo appartamento era più vicino alla scuola e ai parenti del genitore affidatario. Va ricordato che l'assegnazione della casa familiare prevista dall'art. 155, comma 4, c.c., risponde secondo la Corte all'esigenza di conservare l'habitat domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare. Corte di Cassazione, sentenza n. 4816 del 27 febbraio 2009 12.Giudice di Pace di Trento L'agente fuori servizio può elevare la multa? Qualche giorno fa nella mia rassegna giurisprudenziale "Briciole di Diritto" ( pubblicata tutte le settimane su Studio Cataldi" )avevo riportato una sentenza del Tribunale di Parma che aveva accolto l'appello proposto dall'Avvocatura Municipale del Comune di Parma avverso una sentenza del Giudice di Pace che annullava il verbale perché l'agente era fuori servizio. In buona sostanza secondo il Tribunale di Parma "non è previsto alcun limite di tempo quanto allo svolgimento dell'attività di polizia stradale. L'unico limite previsto dalla l.n. 65/85 è quello territoriale." (Tribunale di Parma provvedimento n. 892 del 29/07/2014 ) Bene di avviso completamente diverso e' il giudice di pace di Trento che ha stabilito che le multe comminate da agenti della polizia municipale in borghese e fuori servizio sono illegittime. Il giudice di pace di Trento si è uniformato ad una sentenza della Cassazione, la n. 5771 del 3 marzo 2008 che aveva evidenziato la nullità del verbale di contestazione per violazione delle norme del C.d.S. redatto da un agente della polizia municipale in abiti civili, fuori dal servizio e a bordo della propria autovettura. Giudice di Pace di Trento sentenza n. 157 del 10 maggio 2014 13.Diritto minorile. La Cassazione a Sezioni Unite ha risolto definitivamente un contrasto stabilendo che nel rito minorile è competente a celebrare il rito abbreviato( instaurato a seguito di decreto che dispone il giudizio immediato) il G.U.P. minorile collegiale in quanto giudice specializzato e non il G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni che è organo monocratico. Corte di Cassazione SS. UU. 27 febbraio 2014 deposito in cancelleria il 5 maggio 2014 14.Amministrazione di sostegno. La procedura per istituire una amministrazione di sostegno e' una procedura unilaterale quindi l'unica parte necessaria e' il beneficiario. Ciò significa che tra i soggetti che partecipano al giudizio non si verifica una sorta di liticonsorzio necessario di conseguenza l'istanza di chiusura della procedura non va notificata all'amministratore di sostegno. Corte di Cassazione ordinanza n. 17032 del 25 luglio 2014 15.Responsabilità medica. Si configura una responsabilità medica nei confronti del chirurgo che per rimuovere un tatuaggio crea al paziente un inestetismo maggiore rispetto al precedente . Nel caso di intervento estetico il medico deve informare il paziente in modo ancora più preciso e capillare prospettandogli l'ipotesi del peggioramento delle sue condizioni estetiche. Nel caso di specie l'assenza di specifiche informazioni in merito non ha consentito al paziente di valutare o meno l'opportunità di eseguire l'intervento. Corte di Cassazione sentenza n. 12830 2014 16.Copia conforme all'originale. Con una recente sentenza la Corte di Cassazione ha confermato l'orientamento secondo cui per disconoscere la conformità tra l'originale di una scrittura e la copia fotostatica che viene prodotta in giudizio non servono formule sacramentali. Per il disconoscimento, infatti, e' necessaria una dichiarazione chiara e specifica attraverso la quale si possono desumere gli estremi della negazione. Corte di Cassazione sentenza n. 14804 del 30 giugno 2014 17.Sentenza vintage. Anche la madre anoressica ha diritto di vedere il figlio. Nel caso di specie il minore si rifiutava di aver gli incontri con la madre ed inoltre l'ex marito chiedeva una riduzione dell'assegno di mantenimento perché la moglie aveva ricevuto in dono dai genitori una casa senza più dover pagare l'affitto. Con questa sentenza la Suprema Corte ha stabilito due importanti principi; il primo e' quello secondo il quale se l'ex coniuge riceve dei regali dalla famiglia di origine ( come ad esempio una casa)questi regali anche se migliorano la situazione economica dell'ex non giustificano la riduzione dell'assegno. Il secondo principio e' quello secondo il quale anche le madri anoressiche non perdono il diritto di vedere i figli anche se la malattia ha impedito loro di avere un solido legame affettivo con i figli. Corte di Cassazione sentenza n. 6200 del 13 marzo 2009 18.Locazione e spese straordinarie. L'inquilino ha diritto al risarcimento dei danni se il proprietario non provvede alla riparazione straordinaria della cosa locata. La Suprema Corte ha affermato che ai sensi dell'art. 1609 del c.c. la piccola manutenzione spetta al conduttore mentre non rientrano le spese relative agli impianti interni alla struttura dell'immobile( elettrico, idrico e termico) per l'erogazione di servizi indispensabili al suo godimento. Corte di Cassazione sentenza n. 11353 del 22 maggio 2014 19.Assegno di mantenimento. Nell'assegno di mantenimento, ai fini della determinazione, vanno ricompresi anche i regali dei familiari effettuati in maniera costante e prolungata nel tempo. I regali infatti hanno determinato il tensore di vita della coppia. Per questo motivo la Corte ha respinto il ricorso di un ex marito che si è visto costretto a versare alla moglie un assegno mensile pari ad euro 900, 00. Corte di Cassazione ordinanza n. 13026 del 10 giugno 2014 20.Mantenimento figli. La corte di Appello di Ancona in una sentenza ha esteso la nozione penalistica dei mezzi di sussistenza ritenendo che commette il reato di cui all'art. 570 c.p. il padre che non solo non versa ai figli l'assegno ma che non garantisce neppure l'abbigliamento, i libri ed i mezzi di comunicazione. Secondo la Corte territoriale, in base a quelli che sono i cambiamenti delle abitudini di vita familiare e sociale, nei mezzi di sussistenza non possono essere ricompresi solo il vitto e l'alloggio ma anche altri strumenti che consentano di soddisfare altre esigenze come appunto abbigliamento, libri di istruzione per i figli minori, mezzi di trasporto, mezzi di comunicazione. Corte d'Appello di Ancona sentenza n. 3345 del 2013 21.Maltrattamenti in famiglia. Il reato di maltrattamenti in famiglia, art. 572 c.p. si configura anche dopo che sia cessato il rapporto di convivenza tra i coniugi perché vanno comunque osservati i doveri di rispetto reciproco, di assistenza morale e materiale e di solidarietà che nascono dal rapporto coniugale. In buona sostanza il reato può essere commesso nei confronti di una persona non convivente con l'imputato ma che sia unita allo stesso da vincoli nascenti dal coniugio o dalla filiazione. Corte di Cassazione sentenza n. 33882 del 31 luglio 2014 22.Nullità della delibera assembleare. Nel caso in cui in sede di giudizio, una delibera assembleare venga dichiarata nulla i terzi in buona fede che hanno acquistato dei diritti conservano i loro diritti che non vengono scalfiti da questa decisione. Corte di Cassazione sentenza n. 16695 del 24 luglio 2014 23.Tribunale di Napoli: ricorso ex art. 700 c.p.c. per rimuovere le foto del viaggio di nozze pubblicate su FB dall'ex coniuge. La decisione presa dal Tribunale di NAPOLI e' sicuramente una decisione inedita che non mancherà di essere adottata anche da altri Tribunali. In buona sostanza un ex marito ha ritenuto non gradita la pubblicazione delle foto di nozze che la ex moglie aveva pubblicato sulla propria bacheca Facebook sostenendo inoltre che la ex moglie non gli avesse chiesto il consenso. Per questa ragione si è rivolto al suo legale che presentando un provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c.ha ottenuto dal Tribunale, nella persona del giudice Raffaele Sadino, la rimozione delle suddette foto. La moglie si è difesa sostenendo che "l'uso dei social network è oggi talmente evoluto da poter considerare la bacheca di Facebook non diversamente da un album fotografico privato», questa tesi difensiva non ha però trovato accoglimento. Attenzione dunque a quello che si pubblica su Facebook il passo in Tribunale e' breve. In merito alle pubblicazioni su FB voglio ricordare che è facile anche commettere il reato di diffamazione. Lo ha stabilito una recente sentenza della Cassazione secondo cui: " ai fini della integrazione del reato di diffamazione, anche a mezzo di Internet, è sufficiente che il soggetto la cui reputazione è lesa sia individuabile da parte di un numero limitato di persone indipendentemente dalla indicazione nominativa. Corte di Cassazione sentenza n. 16712 del 16 aprile 2014 24.Chi utilizza per il proprio account la foto di un'altra persona commette il reato di sostituzione di persona. Ai sensi dell'art. 494 c.p.: "Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici e' punito con la reclusione fino a 1 anno. Con una recente sentenza la Cassazione ha stabilito che chi utilizza per il proprio account la foto di un'altra persona commette il reato di cui sopra e non ha alcuna importanza se venga utilizzato un nome di fantasia. Inoltre, va ricordato che i concetti di "vantaggio" e di "danno" non vanno intesi in senso solo economico e che la sostituzione di persona si verifica ogni volta che si assuma un atteggiamento per far apparire se stesso come un altro. Corte di Cassazione sentenza n. 25774 del 2014 25.Guida in stato di ebbrezza. Fate attenzione a chi fate guidare la vostra auto, infatti, se si consente ad un amico o conoscente, leggermente alticcio, di mettersi alla guida della vostra autovettura questo potrebbe comportare una responsabilità penale anche nei confronti del passeggero-proprietario. Il caso in oggetto riguarda un uomo rinviato a giudizio dalla Procura di Trieste in ordine a due ipotesi di reato anche se contestate in maniera alternativa. Tribunale di Trieste, sentenza n. 379/ del 23 maggio 2014 26.Adottabilita' del minore. Perché il giudice possa dichiarare lo stato di adottabilita'del minore deve prima verificare l'irrecuperabilità della funzione genitoriale e lo stato di abbandono del minore stesso. Prima di procedere all'adottabilita' del minore e' necessario predisporre un progetto atto a permettere di recuperare la funzione genitoriale, avendo il minore il diritto di vivere nella propria famiglia d'origine. Non solo il giudice ma anche i servizi sociali devono vigilare sulla buona riuscita del progetto intervenendo in modo attivo per far fronte alle esigenze primarie dei minori. Corte di Cassazione, sentenza n. 16175 del 15 luglio 2014 27.Riconoscimento figlio naturale. Se un figlio, nato fuori dal matrimonio, sia stato già riconosciuto da uno dei genitori e' necessario il consenso di quest' 'ultimo( quando il figlio non abbia ancora compiuto 14 anni) per esprimere il consenso o il dissenso al secondo riconoscimento . Di conseguenza, il tutore del minore non può esprimere il consenso o il dissenso al secondo riconoscimento anche se il genitore che ha riconosciuto per primo è sospeso dalla potestà genitoriale. Corte di Cassazione, sentenza n. 17277 del 30 luglio 2014 28.In caso di incidente stradale c'è l'obbligo di fermarsi. Se si viene coinvolti in un sinistro stradale e ' obbligatorio fermarsi non solo per lasciare i propri dati ma anche per prestare l'assistenza eventualmente corrente nei confronti di chi abbia potuto subire danno, anche nel caso in cui il danno non si sia verificato in concreto". Nella vicenda in questione un automobilista e' stato condannato per i reati di cui all'art. 189, commi 6 e 7, del Codice della Strada, per non aver soccorso un motociclista, dallo stesso investito. Al contrario il motociclista e' stato aggredito verbalmente mentre l'automobilista si è allontanato senza preoccuparsi delle condizioni fisiche del centauro che è stato poi soccorso da altre persone. La responsabilità dell'imputato veniva affermata dal Tribunale di Udine e confermata dalla Corte d'Appello di Trieste. Corte di Cassazione, sentenza n. 33408 del 29 luglio 2014 29.Passo carrabile. Un'automobile non può essere lasciata in sosta davanti ad un passo carrabile e questo già si sapeva ; ma il divieto vale non solo per l'amico del titolare della licenza anche se ha ottenuto il consenso di quest'ultimo, ma addirittura non può farlo neppure il titolare stesso. Questo perché i cosiddetti passi carrabili consentono al titolare della licenza solo il transito col veicolo; non è invece contemplata la facoltà di sosta nell'area corrispondente al relativo “sbocco”. Tribunale di Genova sentenza n. 11063 del 19 ottobre 2012 30.Pagamento del T.F.R. Nel caso di fallimento del proprio datore di lavoro, il lavoratore può avanzare la richiesta di pagamento del T.F.R. maturato presentando una richiesta al Fondo di Garanzia presso l'Inps . Ma una sentenza della Cassazione di qualche giorno fa ha stabilito che non è sempre necessaria l'apertura di un fallimento per ottenere il T.F.R. dall'Inps. La richiesta, infatti, può essere avanzata anche quando il datore di lavoro è semplicemente insolvente; e' però necessario che il dipendente( nella sua qualità di creditore)abbia prima effettuato un tentativo di esecuzione forzata che poi non sia andata a buon fine. Corte di Cassazione sentenza n. 15369 del 04 luglio 2014 31.Anche per le rate pagate in ritardo non si perde il diritto alla dilazione. La Commissione Tributaria del Lazio ha stabilito che il pagamento tardivo di una rata non fa perdere il beneficio della dilazione. Va però precisato che il pagamento tardivo deve riguardare le rate diverse dalla prima e comunque il pagamento deve avvenire entro la scadenza della rata successiva. Solo in questo caso si conserva il beneficio della dilazione. Questo diritto vale anche per le rateazioni avviate nei periodi precedenti all'entrata in vigore del Decreto Legge numero 201 del 2011, che ha introdotto tale facilitazione. In questo modo si è avuta un'applicazione retroattiva della norma, poiché più favorevole al contribuente. Commissione Tributaria Regionale del Lazio sentenza numero 789 del 2014 32.Visita genitoriale attraverso Skype. Una ordinanza del Tribunale di Milano di qualche tempo fa, supportata anche dalla giurisprudenza della CEDU, ha stabilito che nel caso in cui vi siano rapporti conflittuali tra il minore ed il genitore non collocatario, dovuti soprattutto alla distanza geografica, e' possibile effettuare le c.d. video-visite tramite Skype. In questo modo si favorisce una ri-abitudine alla gestualità e allo scambio emotivo senza la presenza fisica del genitore che il figlio non vuole o non sa più accettare. E' bene sottolineare che questa e' solo una misura eccezionale e provvisoria, in attesa che venga ristabilito l'equilibrio relazionale tra genitore e figlio. Tribunale di Milano, ordinanza del 16 aprile 2013 33.Deposito telematico degli atti. Il Tribunale di Pavia ha dichiarato inammissibile la comparsa di costituzione e risposta depositata in cancelleria in via telematica perché, ai sensi dell'art. 16 bis l.17.12.2012 n.221, nessuna norma dell'ordinamento processuale consente il deposito in forma telematica dell'atto di costituzione in giudizio. La convenuta, quindi, e' stata invitata a costituirsi nuovamente con deposito cartaceo della comparsa e del fascicolo di parte, ed è stata dichiarata decaduta da tutte le eccezioni di rito e di merito non rilevabili d'ufficio. Tribunale di Pavia ordinanza del 22 luglio 2014 34.Collisione tra veicolo ed animale selvatico. Nel caso di collisione tra un veicolo ed un animale selvatico il conducente può ottenere il risarcimento dei danni dall'Ente pubblico proprietario della strada solo se dimostra, ai sensi dell'art. 2043 c.c., un comportamento colposo riconducibile all'Ente. Dunque, il danno causato dalla fauna selvatica non può essere risarcito ai sensi dell'art. 2052 c.c. ma solo ai sensi dell'art. 2043 c.c. Quindi il ricorso avente ad oggetto il risarcimento dei danni conseguenti alla collisione tra una vettura e un cinghiale è stato rigettato, perché non sono emerse prove circa la responsabilità del sinistro addebitabile a comportamenti imputabili alla Regione o all'Anas. Infatti, per entrambe non è previsto alcun obbligo giuridico di recintare tutte le strade e di segnalare tutti i perimetri boschivi. Corte di Cassazione sentenza n. 9276 del 24 aprile 2014 35.Risarcimento danni per omonimia ed omocodia. Nel caso posto all'attenzione della Suprema Corte una donna aveva avanzato domanda di risarcimento del danno perché si era verificato un cattivo trattamento dei dati personali dovuti non solo ad omonimia ma anche ad omocodia, cioè stesso codice fiscale con un'altra persona. Questi dati erano stati inseriti per sbaglio in un database di una società finanziaria relativo ai cattivi pagatori. La domanda di risarcimento viene respinta nel primo grado di giudizio. La Suprema Corte però da ragione al giudice del merito che, data la singolarità del caso, ha utilizzato come parametro di valutazione, non quello della normale diligenza ma quello delle "attività periocolose", richiamato dal codice privacy, richiedendo la prova del fortuito alla società chiamata in giudizio, prova maggiormente onerosa fornita nei gradi di merito. Al contrario, la ricorrente non ha fornito alcuna prova limitandosi ad affermare le pretese già promosse in primo e in secondo grado. Corte di Cassazione sentenza n. 10325 del 13 Maggio 2014 36.Addebito della separazione. Una sentenza della Cassazione di qualche tempo fa ha stabilito che perché il tradimento possa costituire causa di addebito della separazione e' necessario che la parte che chiede l'addebito ha l'onere di provare la condotta infedele del coniuge ed inoltre deve dimostrare che questa condotta abbia poi determinato l'intollerabilità della convivenza. Invece, è onere di chi eccepisce l'inefficacia dei fatti posti a fondamento della domanda, quindi l'infedeltà, provare le circostanze su cui l'eccezione si fonda, cioè l'anteriorità della crisi matrimoniale all'accertata infedeltà. Corte di Cassazione sentenza n. 23426 del 2012 37.Spese straordinarie dei figli. Le spese ordinarie sono quelle previste per la gestione ordinaria di un figlio, quelle straordinarie sono quelle necessarie ed urgenti.Tra le spese routinarie ci sono: le visite di controllo, pediatriche, l'acquisto di medicinali da banco o di uso frequente. Tra le spese straordinarie vanno ricomprese: le cure dentistiche, oculistiche, termali o fisioterapiche; l'acquisto di un paio di occhiali o di un apparecchio ortodontico. Tra le spese ordinarie ci sono poi gli esborsi attinenti al profilo scolastico o educativo del minore (compresa anche la formazione universitaria) quindi rientrano nelle spese ordinarie anche l' acquisto di libri scolastici, materiale di cancelleria, ecc. Sono invece considerate spese straordinarie quelle relative a viaggi di studio all'estero, le ripetizioni scolastiche, l'iscrizione ad istituti privati o a corsi di specializzazione, ecc. Ancora tra le spese straordinarie vanno ricomprese, da documentare con preventivo accordo, quelle per l'acquisto di un computer o di un motorino; per la baby-sitter (se contattata per imprevedibili necessità e non in maniera abituale); per il conseguimento della patente di guida; ecc. Una sentenza di qualche anno fa del Tribunale di Perugia ha stabilito che: l'acquisto di un apparecchio ortodontico rientra tra le spese straordinarie. In questo caso, la spesa per essere rimborsata deve essere concordata da entrambi i genitori perché è una spesa programmabile e non una spesa sanitaria urgente. Tribunale di Perugia, sentenza n. 967 del 2011
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