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Data: 26/08/2014 16:00:00 - Autore: Mara M.![]() Alla luce di questa premessa, per cui nulla valgono le tradizionali convinzioni sulla "purezza" della sposa, non suona strana la posizione espressa dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 18073/14, che dice No all'addebito della separazione alla moglie che era stata 'vivace' prima del matrimonio. Più precisamente, i Giudici di Legittimità hanno ritenuto infondata la pretesa di Tizio di imputare il deterioramento della relazione coniugale al fatto che la moglie Caia gli avesse taciuto le sue avventure pre-matrimoniali. A parere della Corte, non può infatti ravvisarsi in tale condotta di Caia alcuna violazione dei doveri di "lealtà, fedeltà e sincerità" che la Legge impone ai coniugi (tutti e due), risalendo i fatti taciuti a un tempo in cui codesti erano entrambi liberi. |
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