Data: 04/09/2014 16:40:00 - Autore: Marina Crisafi

Continua la linea dura dei giudici di pace sui danni provocati ai turisti durante le agognate vacanze.

Dopo la sentenza che ha sanzionato le pratiche di overbooking, risarcendo una coppia di turisti di ritorno dal Camerun (n.1651/2014), è un altro giudice di pace catanese, Laura Milazzo, ad occuparsi del danno da vacanza rovinata, causato ad una famiglia partita per una crociera sulle rive del mar Baltico e rimasta senza bagagli. Il viaggio prevedeva, infatti, il trasferimento aereo da Catania a Roma e Copenaghen per poi imbarcarsi sulla nave, ma le valigie non erano giunte a destinazione: smarrite e poi ritrovate, venivano riconsegnate in parte durante la crociera, in parte alla fine della vacanza, privando i turisti dei propri beni ed effetti personali e sottoponendoli a diversi disagi.

Fallito il tentativo bonario di risarcimento, avanzato dalla famiglia alla società crocierista, la vicenda approdava dal giudice di pace, dove la suddetta società chiamava in causa anche la compagnia aerea sostenendo che fosse stata la stessa a provocare effettivamente il disservizio.

Il giudice catanese non ha dubbi, la famiglia va risarcita. Rigettando le istanze della società convenuta, il giudice, con sentenza n. 1926 del 27 giugno 2014, ha accolto il ricorso, dichiarando la responsabilità solidale della compagnia crocierista e di quella aerea. Applicando l'art. 43, comma 2, del Codice dei Turismo, ha sancito, infatti, che la crociera corrisponde a tutti gli effetti a un pacchetto turistico, per cui “dei danni sofferti dai turisti, ovviamente collegati all'acquisto del pacchetto, risponde anche l'organizzatore o intermediario”, condannando, quindi, la società crocierista al risarcimento, fatto salvo il diritto di rivalsa nei confronti del vettore aereo, condannato in solido. 


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