Data: 28/09/2014 14:20:00 - Autore: Mara M.

Odissea giudiziaria finita per Raniero Busco, assolto in via definitiva con la sentenza n. 39220/2014, dall'accusa di aver ucciso l'allora fidanzata Simonetta Cesaroni. Le motivazioni della decisione della prima sezione penale della Corte di Cassazione, depositate lo scorso 24 settembre, chiariscono perch� Raniero Busco non � perseguibile per il delitto di Via Poma. 

Secondo i Supremi Giudici, la sentenza di appello emessa in data 27 aprile 2012 "dimostra la insostenibilit�" dell'attribuzione "a Busco dell'origine salivare del Dna presente sui capi di vestiario repertati". 

Non solo infatti non � dimostrato che il segno sul seno della povera ragazza sia riconducibile all'imputato, ma non c'� prova nemmeno che si tratti di un morso, dal momento che: "l'unico professionista che aveva esaminato il cadavere, non aveva affatto affermato con certezza che quei segni fossero stati prodotti da un morso, n� in sede di verbale autoptico, n� in sede di escussione dibattimentale". 

Resta in ogni caso l'amarezza per l'impossibilit� di risolvere un mistero e di restituire giustizia e un minimo di conforto alla famiglia della sfortunata Simonetta. A distanza di oltre un ventennio (durante il quale alcune parti processuali sono anche venute a mancare (vedi il portiere dello stabile Pietrino Vanacore, scomparso nel marzo 2010 in concomitanza alla riapertura del processo) � e visto il precario stato di conservazione dei reperti �, sarebbe forse troppo ottimistico pensare che le indagini scientifiche possano condurre a nuovi risultati. Anche se � doveroso continuare a cercare.

Qui sotto il testo della sentenza.


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