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Data: 11/10/2014 16:23:00 - Autore: Pasquale Acconcia di Pasquale Acconcia Puntuale, alla scadenza di ottobre torna la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che, giunta alle sessantaquattresima edizione, vede l'Associazione proiettata verso il consolidamento e sviluppo di nuove dimensioni di servizio: in ordine logico, per i lavoratori rispetto al rischio; per gli infortunati e invalidi del lavoro rispetto ai danni; con attenzione specifica, senza soluzioni di continuità rispetto al core business originario, per ambienti di vita esposti all'azione di sostanze tossiche utilizzate o prodotte dal “lavoro”. Tutto questo si traduce in attività di promozione e rivendicativa accompagnate, è il collante dello stare accanto già dal quotidiano, da una presenza diffusa al servizio di cittadini e lavoratori per pratiche di spettro crescente. Al servizio della gente, ma anche,….degli enti che chiudono sportelli appoggiandosi ai patronati, pur tacciati da molti di far parte della casta! (V. il nostro articolo Il patronato: centralità di ruolo e ricorrenti tentazioni di confonderlo con la "casta" ) L'intensa attività di servizio e promozione e i crescenti apprezzamenti non hanno certo impedito all'Associazione di cogliere il nodo centrale, il punto dolente, della odierna tutela infortunistica che soffre della mancanza di un nuovo Testo unico. Un testo che rielabori, senza soluzione di continuità, quello del 1965 in sintonia con il decreto 81/08 e con l'evoluzione del welfare rispetto ai bisogni dei lavoratori e di platee di soggetti esposti a rischi prodotti dal lavoro. E' vero, i tempi sarebbero più che maturi per quella riforma generale per la quale anni fa ANMIL promosse – unico ente del settore – un'iniziativa popolare rimasta a giacere per due legislature in Parlamento in un assordante silenzio di politica e mass media. E gli anni più recenti hanno confermato il disinteresse, l'ostilità quasi, per provvedimenti organici di riordino dai costi non certi (si teme); ben fa, quindi, ANMIL a non abbassare la guardia, come ribadito dal Presidente, nella azione quotidiana per affrontare specifici punti caldi del sistema. E questo anche se i miglioramenti sono “concessi” sotto forma di provvidenze eccezionali e assistenziali di un Fondo, come nel caso dell'amianto e, nella sostanza, della rivalutazione degli indenni danno biologico. E' certo preoccupante la tossina assistenzialistica così incuneata ma a fronte di ciò i principi indennitari trovano comunque conferma su altri fronti che vedono l'Associazione protagonista attiva. Da quattro anni, infatti, è impegnata nel sollecitare per l'attuazione della norma (sta nel decreto 196 del 2009) secondo la quale l'INAIL deve garantire la fruizione di tutte le cure necessarie per infortunati e invalidi del lavoro. Una norma, è bene ricordarlo, frutto di una intensa opera di promozione proprio di ANMIL volta a riaffermare la funzione risarcitoria della tutela per i rischi professionali, con una prima ricaduta in termini di pienezza della garanzia per quanto riguarda le cure e prestazioni sanitario funzionali al pieno recupero. La sollecitazione continua, ha trovato attenzione e riscontro nelle circolari INAIL del 2012 e del 2014 per il diritto al rimborso delle spese farmaceutiche sulla cui portata –ulteriore rispetto all'oggetto specifico - ci siamo soffermati in Assicurazione infortuni sul lavoro. Progressivo recupero di centralità' dei trattamenti curativi e riabilitativi: il rimborso delle spese per farmaci e presidi sanitari. Si tratta di un significativo ed esplicito riconoscimento da parte di INAIL del permanente vigore di quel diritto di garanzia cuore dell'intero sistema assicurativo e punto di partenza per valorizzare la continuità che deve sussistere fra i momenti di tutela della salute dei lavoratori che ho prima richiamato: la prevenzione rispetto al verificarsi degli eventi lesivi, l'impegno per ridurne azero le conseguenze invalidanti. Si tratta, insomma, di un riconoscimento importante; per ANMIL di un impegno nuovo già a livello di servizi nello stare a fianco degli infortunati promuovendo, anche caso per caso, sempre maggiore attenzione dell'INAIL per una fase significativa, essenziale nella tutela.Una bella scommessa, insomma, per un ente che ha vissuto sul campo la costruzione dello Stato sociale del novecento e forte di queste radici può giocare un ruolo significativo nell'opera di costruzione del nuovo welfare.
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