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Data: 19/11/2014 22:12:00 - Autore: N.R. Forse a breve anche in Italia le coppie in crisi potranno divorziare senza bisogno di passare prima per la fase della separazione. La Commissione Giustizia del Senato, infatti, ha dato il via libera alla norma sul divorzio immediato, cosa che andrebbe a stravolgere l'attuale assetto normativo Italiano che prevede un'attesa di tre anni di ininterrotta separazione prima di poter chiedere il divorzio. La nuova normativa andrebbe ad allinearsi a quanto accade già nella maggior parte dei paesi europei evitando soprattutto quelle attese inaccettabili che si verificano quando sorgono complicazioni procedurali. Oggi in Italia capita anche di dover aspettare più di 10 anni per darsi l'addio definitivo. All'estero, invece, le cose risultano essere molto più semplici e questo ha determinato la scelta di molte coppie di aggirare la complessa e lenta giustizia italiana andando a sciogliere il matrimonio in altri paesi sulla base di quanto prevede un regolamento europeo (n.44 del 2001 qui sotto allegato). A parte coloro che scelgono di rivolgersi alle autorità ecclesiastiche per ottenere la nullità del matrimonio, molte coppie si rivolgono ad altri Stati della comunità europea anche perché oggi solo Italia, Polonia, Irlanda del Nord e Malta hanno ancora la fase della separazione. E così si è assistito al boom di divorzi immediati richiesti alla giustizia francese, a quella spagnola o a quella rumena, con il vantaggio di ridurre i tempi d'attesa a circa sei mesi e di contenere anche le spese legali. L'unico limite per ottenere il divorzio all'estero è che bisogna avere la residenza in quel paese da almeno sei mesi anche se si tratta solo di una prassi a cui le coppie rimediano attraverso un escamotage: si fa un contratto di affitto, si pagano le bollette e si chiede la residenza. Passati sei mesi si richiede il divorzio per poi tornare nel bel paese dove si dovrà solo chiedere la trascrizione presso l'ufficiale di stato civile. Ma c'è anche chi intravede un'altra possibilità di divorzio immediato in Italia che può ricavarsi da un altro regolamento europeo (n. 1259 del 21 giugno 2012 qui sotto allegato) che ha aperto la strada alla cooperazione giudiziaria tra i diversi Stati membri attraverso il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale. In base a tale regolamento i coniugi hanno la possibilità di scegliere concordemente la legge applicabile al divorzio a determinate condizioni e tra queste quella che impone che si tratti di una legge dello stato di cui uno dei coniugi abbia la cittadinanza.
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