Data: 07/12/2014 09:00:00 - Autore: Mara M.

�Quote latte� mal controllate dalle Regioni e dallo Stato italiano. Bruxelles a quanto pare non cambia posizione riguardo al comportamento dell'Italia in ordine alla gestione delle cosiddette �quote� (sistema di prelievo fiscale introdotto negli anni '80 dall'UE per evitare la sovraproduzione di beni agricoli da parte di uno Stato Membro a discapito degli altri).


Il Tribunale dell'Unione ha infatti respinto il ricorso presentato dal nostro Paese avverso la decisione del 2011 della Commissione Europea di ridurre in modo forfettario i contributi agricoli destinati a Roma, a causa di insufficienze e ritardi nei controlli sulle quote latte, �riscontrati in Abruzzo, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle D'Aosta per le campagne dal 2004/2005 al 2006/2007�. 


Stando a quanto si legge nella sentenza depositata il 2 dicembre scorso, le autorit� nazionali avrebbero omesso verifiche considerate essenziali, o almeno, non le hanno poste in essere entro i termini previsti dall'Unione, finendo cos� per mettere a repentaglio gli introiti per i fondi agricoli europei in caso di multe per il superamento delle quote. Contro tale tesi a nulla � valsa la contestazione dell'Italia secondo cui "i controlli eseguiti, seppur in qualche caso tardivi, non erano per questo meno attendibili ed efficaci", e pertanto capaci di "accertare gli autori delle dichiarazioni mendaci e sanzionarli, recuperando le multe eventualmente dovute ed impedendo danni economici alle casse Ue". 


Adesso, se non vuole rinunciare a quasi 71 milioni di euro di contributi Ue, l'Italia pu� solo sperare che il suo ricorso sia accolto dalla Corte di Giustizia Europea


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