Data: 24/12/2014 12:00:00 - Autore: Licia Albertazzi

di Licia AlbertazziCorte di Cassazione civile, sezione tributaria, sentenza n. 26501 del 17 Dicembre 2014. Ai fini di legittima notifica di cartella esattoriale, l'ufficiale giudiziario a chi può consegnare la documentazione? Recatosi presso il luogo della notifica, nel caso di specie l'incaricato ha permesso che la documentazione fosse accettata da un terzo, il quale si è presentato come “suocero” del destinatario, senza che tuttavia tale qualifica fosse previamente verificata. La stessa notifica veniva quindi contestata dall'interessato, il quale ha formalmente negato che tale soggetto fosse suo suocero, né tanto meno con lui convivente.

Cosa si intende per “persona di famiglia”? “Qualunque persona si trovi presso l'abitazione ed attui un comportamento da persona di famiglia” o “solo chi sia legato al notificatario da un vincolo formale e giuridicamente cogente di familiarità o affinità”? “In caso di notificazione ai sensi dell'art. 139, secondo comma, c.p.c., la qualità di persona di famiglia o di addetta alla casa, all'ufficio o all'azienda di chi ha ricevuto l'atto si presume iuris tantum dalle dichiarazioni recepite dall'ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo sul destinatario dell'atto, che contesti la validità della notificazione, l'onere di fornire la prova contraria e in particolare di provare l'inesistenza di un rapporto con il consegnatario”. Questa la regola generale, applicabile al caso di specie; con intervento di tempestiva e formale contestazione della qualità di familiare del soggetto a cui di fatto è stata notificata la cartella esattoriale. L'”apparenza” di familiare, in definitiva, può quindi essere sufficiente ai fini di qualificazione ex ante del soggetto notificatario; sicuramente non ex post se, come nel caso in oggetto, dovesse intervenire esplicita contestazione del destinatario, dovendo al contrario prevalere il rigore notificatorio a persona qualificata, data l'importanza degli interessi coinvolti. Il ricorso è accolto e la sentenza, non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, è decisa nel merito direttamente dalla Cassazione.


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